BERLINO – Conclusa la 27ma edizione di Fruit Logistica di Berlino, importante fiera mondiale della filiera ortofrutticola (produzione, trasporto, logistica e distribuzione) che quest’anno ha visto la presenza di 3.300 espositori e 80 mila visitatori, e dove l’Italia ha avuto un ruolo centrale con tre padiglioni dedicati ai prodotti nazionali.
Nella partecipazione dei porti del Tirreno tra i protagonisti è stato lo scalo di Livorno che, in questa edizione, ha lanciato la Livorno Cold Chain, catena del freddo del porto livornese, in un ampio stand con cui ha riunito i soggetti che operano in sinergia sull’offerta del servizio integrato del porto toscano. Il Terminal Darsena Toscana (TDT) la banchina di riferimento nello scalo per i prodotti ortofrutticoli, per un totale di 889 prese per lo stoccaggio dei container refrigerati – l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, l‘Interporto Toscano Amerigo Vespucci e il Livorno Reefer Terminal.
Per il lancio dell’iniziativa si è svolto un incontro, promosso dal sistema Livornese presso lo stand, a cui ha partecipato il pubblico internazionale del Fruit Logistica, e durante il quale si è parlato della Catena del Freddo e delle offerte del sistema livornese. Ad intervenire sono stati i rappresentanti delle aziende coinvolte:
Massimiliano Cozzani, direttore Commerciale di Gip, azienda di gestione di TDT, che a margine dell’iniziativa ha dichiarato (VIDEO Intervista):
“Livorno Cold Chain, l’idea ci era venuta già l’anno scorso qua a Berlino, quando avevamo invitato alcune componenti della catena del freddo di Livorno. Quest’anno abbiamo pensato di fare uno stand insieme, con alcune di queste componenti, proprio per dare l’idea che è un sistema che esiste, funzione e non è così comune trovarlo nel nord Italia. Quindi è una cosa che abbiamo pensato che i nostri clienti e i clienti dei nostri clienti, dovessero sapere”.
Quali le caratteristiche di questa catena?
“Chiunque lavori in altri porti sa già che Livorno è una posizione che facilita il lavoro logistico, easy in questo senso. Poi la caratteristica principale per una catena produttiva è che le singole componenti siano molto efficienti di per sé dunque chi è a questo stand ha degli obiettivi di effienza molto elevati. Unendo le componenti noi riteniamo che partendo da oggi si possono fare anche dei lavori assieme che migliorino i risultati della catena nel suo complesso”.
Nella presentazione è stato detto: quattro volte 1 non fa quattro- Il significato?
“1+1+1+1+ non fa 4 – Oggi è un punto di partenza su cui iniziare a lavorare nella pratica con i sistemi informatici, molto di più di quello che facciamo già oggi”.
Gli altri soggetti coinvolti e i loro ruoli?
“L’Autorità di Sistema guarda a quello che succede nella nostra realtà e vuole renderla ancora più efficace rtispetto alle realtà limitrofe in cui noi competiamo. L’Interporto e il Reefer Terminal due realtà che sono un’alternativa a un cliente per avere delle aree logistiche nel retroporto livornese. Reefer Terminal è dedicato solo alla frutta. L’Interporto ha anche altre commodity, ma con un focus specifico sulla frutta che si sta anche sviluppando nel farmaceutico con ulteriori investimenti in cold storage. Riteniamo che avere anche più opzioni, per gli importatori di frutta, in questo ambito sia un’ulteriore vantaggio per la comunità livornese”.
Francesca Morucci, responsabile Ufficio Promozione, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale durante la conferenza ha presentato il porto di Livorno, scalo multiporpose, che nel 2019 ha visto il transito di 3 milioni di passeggeri, di cui 800 mila provenienti dal traffico crocieristico; un traffico merci di 1,5 milioni di tonnellate di prodotti di cellulosa; 789 mila teus di container movimentati nel 2019, attraverso le banchine TDT e del Lorenzini Terminal. Riguardo ai progetti di espansione Morucci ha ricordato: il progetto Darsena Europa, come macro progettazione e il Micro Tunnel del canale di accesso al porto come progettazione in fase di attuazione.
Claudio Bertini, direttore generale della società Interporto Toscano Amerigo Vespucci spa ha ricordato le attività svolte dall’infrastruttura retroportuale, collocata a 9 km di distanza dalle banchine portuali: i 2 fast corridor, i servizi dedicati alle merci, le operazioni doganali, i controlli sanitari, lo stoccaggio e la distribuzione Tra i progetti di espansione che vedono protagonisti l’Interporto Vespucci, ha spiegato Bertini: l’insediamento dell’Hub farmaceutico e i lavori per la costruzione del nuovo magazzino per il surgelato (-20 gradi e -30 gradi).
Antonio Rognoni, direttore generale del Gruppo CPL (Compagnia Portuale di Livorno) di cui è parte Livorno Reefer Terminal, è intervenuto illustrando le caratteristiche dell’infrastruttura dedicata al traffico della frutta e situato sulle banchine del canale industriale: un’area di 30 mila mq, composta da un magazzino di 11 mila mq, inaugurato nel settembre 2011 come hub logistico ortofrutticolo.
Lucia Nappi