Cargo aereo, l’Italia muove il 7% dei traffici europei – Nicolini (Confetra): “C’è ancora da lavorare”

Guido Nicolini

Il cargo aereo rappresenta il 25% del valore dell’export italiano extra UE, confermandosi un settore fondamentale per l’economia del Paese. L’Italia, infatti, è tra i primi dieci esportatori al mondo, grazie alla vendita sui mercati internazionali di prodotti che si caratterizzano per la loro qualità e l’elevato valore aggiunto, come ad esempio quelli del settore del Made in Italy, la meccanica fine e il farmaceutico. Si evidenzia, inoltre, un potenziale ancora inespresso per l’agroalimentare, un comparto di punta dell’export italiano, che sconta, però, difficoltà a viaggiare per via aerea; Queste sono alcuni degli aspetti che caratterizzano i traffici cargo aereo in Italia, tematica della quale si è parlato nel convegno digitale di presentazione del II° Rapporto dell’Osservatorio Cargo Aereo, progetto di analisi del settore nato per iniziativa di Anama (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree) e del Cluster Cargo Aereo (Anama, Assaeroporti, Assohandlers e IBAR). I lavori sono stati conclusi, come anticipato da Corriere marittimo dall’intervento del ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli.

· Il sistema aeroportuale italiano movimenta, tuttavia, il 7% del cargo aereo europeo, contro ad esempio il 30% della Germania, seguita da Francia e Olanda. L’Italia negli ultimi anni ha comunque migliorato le proprie performance e nel 2019 ha superato il Belgio, raggiungendo il 5° posto a livello europeo.

Dall’analisi qualitativa mirata su imprese manifatturiere e di spedizioni si evidenziano, inoltre, i gap da colmare per potenziare le risorse del cargo aereo italiano in termini di affidabilità del servizio e transit time – fattori di scelta rilevanti per le merci ad alto valore aggiunto o con caratteristiche di deperibilità, in particolare:

Il miglioramento dei collegamenti per capillarità e frequenza da/per gli hub aeroportuali. Da questo punto di vista, Malpensa, il principale aeroporto cargo italiano, sconta, però, l’assenza di una forte compagnia di bandiera di cui sia hub di riferimento. Ne consegue un livello inferiore di connettività dell’aeroporto. La numerosità delle destinazioni degli aeroporti di Parigi e Francoforte deriva proprio dal loro ruolo di hub internazionale per le rispettive compagnie di bandiera Air France e Lufthansa;
sviluppo di infrastrutture più adeguate alle esigenze delle aziende, quali poli logistici aeroportuali di consolidamento dei flussi e sviluppo di infrastrutture aeroportuali dedicate. Il gap infrastrutturale con i principali aeroporti europei si è però nel tempo ridotto, grazie agli ingenti investimenti per lo sviluppo di Cargo City.

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L’analisi sul campo e l’appendice dedicata all’impatto del Covid-19 evidenziano le peculiarità di un settore, che in un momento di gravissima crisi come quello attuale, ha dimostrato grandi capacità di resilienza. Gli spedizionieri aerei, in collaborazione con gli altri attori della filiera, rivestono, infatti, un ruolo strategico nell’internazionalizzazione della supply chain dei prodotti italiani, rispondendo in modo adeguato ai cambiamenti in atto nelle reti di distribuzione derivanti dall’innovazione tecnologica e dallo sviluppo dell’e-commerce.

In apertura dei lavori, il presidente di Anama, Alessandro Albertini, a nome del Cluster Cargo Aereo ha commentato: “L’emergenza ha attirato l’attenzione della politica e dei media sul nostro settore. Stiamo lavorando con determinazione affinché il mondo dei trasporti in generale e quello del cargo aereo in particolare, assurgano agli onori della cronaca poiché trasporti efficaci ed efficienti sono alla base di una economia solida e in salute. Ribadiamo l’importanza di riprendere al più presto i lavori del Tavolo sul Cargo Aereo per aggiornare il Position Paper del 2017 sottoscritto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da tutte le Associazioni componenti il Cluster.”

Nel corso del Convegno è intervenuto anche Fabio Lazzerini, amministratore delegato di Alitalia che ha sottolineato la centralità che il cargo aereo avrà per la newco, e che, proprio per questo, nella realizzazione del piano operativo della nuova Alitalia saranno coinvolti tutti gli attori del Cluster Cargo Aereo.

Alessio Quaranta, direttore Generale ENAC ha aggiunto: “Abbiamo capacità di recupero, se introduciamo strumenti adatti. Due temi principali: fare sistema e ripartire dal Position Paper del 2017 insieme anche al mondo aeroportuale con cui dobbiamo dialogare per favorire lo sviluppo del cargo negli aeroporti italiani. Lo studio ci mostra, infatti, le nostre carenze nell’intercettare le potenziali filiere italiane che oggi si servono di altri aeroporti. Per questo sono fondamentali gli investimenti infrastrutturali e progetti di specializzazione per i singoli hub.”

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Il presidente di Confetra, Guido Nicolini, commenta: “La logistica, il trasporto e, naturalmente, il cargo aereo, hanno bisogno di un forte impulso. Oggi più che mai, di fronte al nuovo crescendo della pandemia, c’è bisogno di concretizzare velocemente gli interventi già decisi per il settore. Confetra da mesi si batte su tutti i tavoli in questo senso. Abbiamo fatto passi in avanti, ma ancora c’è da lavorare. Nello specifico è corretto, come fa Anama, chiedere al MIT di riprendere i lavori del Tavolo del cargo aereo e attualizzare il position paper del 2017”.

Il presidente di Fedespedi, Silvia Moretto, prosegue:  Silvia Moretto “L’Italia sconta una criticità del sistema logistico a livello nazionale – l’Italia si trova al 19° posto contro il 1° posto della Germania sulla base dell’indice di fluidità logistica (LPI). Quest’anno tutti dovrebbero essersi resi conto di quanto è fondamentale investire nella logistica perché non è sufficiente produrre prodotti di eccellenza, bisogna poter contare su un sistema di distribuzione efficace e dinamico. Da qui, dunque, dobbiamo muoverci per potenziare il cargo aereo che oggi muove il 7% delle merci sulla via area a livello europeo, pensiamo ad esempio che la Germania movimenta sempre a livello europeo il 30% del cargo aereo.”

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