“133 controlli con 17 pubbliche amministrazione nei porti e 400 controlli con 27 pubbliche amministrazioni sull’intero controllo della logistica su base nazionale, non fanno onore al nostro Paese e al processo di modernizzazione” – Questa la fotografia scattata da Marcello Minenna, Direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli sul sistema logistico e portuale, intervenuto al convegno digitale di ANAMA (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree) “Strategicità e potenzialità del trasporto aereo merci” svolto stamani. per presentare il II° Studio dell’Osservatorio Cargo Aereo elaborato dalla società di consulenza TRT su input del Cluster Cargo Aereo.
Un sistema burocratico che contribuisce ad allontanare la catena logistica nazionale dal nostro sistema produttivo e produce quel gap logistico del 70% di cui il nostro Paese soffre. Per cui si rende necessaria ha sottolineato Minenna “l’istituzione di una Cabina di regia, anche con il ministero delle Infrastrutture, per portare avanti il processo di automazione, digitalizzazione e standardizzazione delle procedure e per fare dei nostri porti un unico sistema“.
LO STUDIO.
Secondo Giuseppe Galli, amministratore delegato della società di consulenza TRT che ha realizzato lo Studio dell’Osservatorio, in Italia sono le filiere produttive dei settori del farmaceutico e della moda quelle che si affidano maggiormente al trasporto cargo aereo per l’export dei propri prodotti. I dati prendono in analisi oltre 10 anni, dal 2008-2019, per avere un trend del traffico cargo aereo dei principali scali nazionali a confronto con quelli europei.
Nel rapporto presentato da Galli, l’analisi quantitativa apre un focus su: aziende produttive, imprese di spedizione e filiere al fine di individuare i motivi per cui questi soggetti si sono rivolti al trasporto cargo aereo per fare arrivare la merce sul proprio mercato finale.
Fattori più importanti per la scelta del tipo del trasporto:
Per le aziende produttive i fattori più importanti sono risultati: tempo, costo, urgenza della richiesta del cliente e fattore di sostenibilità ambientale.
Per le impresa di spedizione: scompaiono i fattori ambientali ma appare è centrale il fattore temporale. Per quanto riguarda la scelta dell’aeroporto questa è in base alle destinazioni servite e la frequenza dei collegamenti operati, dagli aeroporti nazionali.
Per la filiera produttiva, la scelta dell’aeroporto è determinante dalla distribuzione in base alla distribuzione sul territorio degli aeroporti.
Lucia Nappi