di Lucia Nappi
GENOVA – Le agitazioni e il blocco degli autisti dell’autotrasporto nel porto di Genova è iniziato ieri notte ed andrà avanti fino a domani, ma la situazione ancora non trova alcuno sviluppo positivo. Le riunioni a Palazzo San Giorgio, ormai “sono diventate permanenti, si susseguono e gli incontri sono tesi.” Queste le dichiarazioni di Marco Gallo, coordinatore Filt Cgil Genova, raggiunto telefonicamente, durante una delle riunioni fiume in Authority. “Siamo ancora in Autorità portuale, ma al tavolo ci sono troppi soggetti, bisognava partire a monte,” “Tutte le associazioni gli spedizionieri, gli agenti marittimi e le altre, hanno fatto il lavoro senza di noi e noi non condividiamo“. Gallo si riferisce alla bozza dell’accordo messo a punto, la scorsa settimana, dall’Authority portuale e condiviso da Vte, Confindustria e dalle associazioni Spediporto e Assagenti e che in questi giorni è stata continuamente discussa.
Quali sono gli aspetti su cui non si arriva all’intesa?
“La sicurezza: Non c’è un filo logico per l’apertura dei container dal lato di guida, chiediamo che le cataste dei contenitori vengano messe con possibilità di via di fuga per gli autisti, dal lato della cabina di guida – I tempi di attesa mediamente nei terminal sono molto lunghi e non tutti i terminal hanno i servizi igienici e le sale ristoro.”
Questi sono solo una parte degli aspetti da ridiscutere, la parte più controversa rimane l’indennizzo orario agli autisti per i tempi di attesa. Dovrebbero essere 40 euro per ogni camion e per ogni ora e mezza di attesa per il carico e scarico, somma che il terminalista verserebbe alle aziende. Ma gli autisti non sembrano essere d’accordo, poiché è ancora poco chiaro quanto spetterebbe al lavoratore e quanto all’impresa. In questo contesto le maggiori aziende di autotrasporto si sono dissociate dal fermo dei traffici, per mancanza di rappresentanza o perché lo sciopero per le imprese “non fa altro che aggiungere danno a danno”.