Il progetto Pharma Valley non decolla, BCube porta dal giudice le aziende farmaceutiche

Interporto Vespucci
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LIVORNO – BCube, primo operatore italiano di logistica integrata specializzato nella Contract Logistics, porterà in tribunale le cinque aziende del progetto Pharma Valley, ovvero Abiogen, Aboca, Eli Lilly, Galenica Senese e Molteni, chiedendo un risarcimento dei danni a causa delle inadempienze pre-contrattuali.

Sul progetto del grande hub dedicato alla farmaceutica per il Centro Nord Italia, Pharma Valley, che dovrebbe sorgere all’interno dell’Interporto Toscano Americo Vespucci, a distanza di oltre due anni e mezzo dal suo lancio ufficiale, da tempo è calato il silenzio. Sebbene le cinque aziende farmaceutiche abbiano fatto sapere che il progetto si farà, tuttavia al momento non è stata edificata la prima pietra.

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Nel maggio 2022 veniva annunciato il progetto pubblico-privato, fortemente voluto dalla Regione Toscana, per la gestione dei flussi di materie prime (in ingresso) e di farmaci e componenti (in uscita), hub logistico che dovrà sorgere su di un’area di 120 mila mq e di cui 60 mila mq di aree edificabili, suddivisi in due lotti di 30 mila mq ciascuno. Con la promessa di un giro di affari, prima di 40 milioni di euro, poi cresciuto a 70 milioni, e foriero di nuove assunzioni sul territorio fino a 1200 nuove posizioni lavorative, specialistiche e ad alta professionalità. Collocato strategicamente tra il porto di Livorno e l’aeroporto di Pisa, quali gate di accesso e uscita per i traffici, ricompreso nell’area della futura Zona Logistica Semplificata Toscana, diventata realtà nei giorni scorsi, dopo lunga attesa.

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Il ruolo di Bcube
BCube nel progetto ha il ruolo di servire la logistica industriale per la gestione della piattaforma, per il rifornimento dei futuri stabilimenti e delle aziende, con le materie prime in ingresso e i prodotti finiti in uscita.
La società aveva pertanto previsto di sostenere un investimento di diversi milioni di euro insieme al fondo P3 Logistic Parks, che ha già acquistato l’area da 125mila metri quadrati all’Interporto Vespucci, su cui edificare in due fasi successive i magazzini.

Le complessità
A bloccare l’iter realizzativo sembrerebbe la complessità contrattuale e del progetto stesso, in particolare il passaggio dai singoli modelli logistici al modello unico dell’hub.
Altro problema, non secondario, la rinuncia nei mesi scorsi da parte della multinazionale Eli Lilly, azienda che aveva un ruolo centrale, poiché tra le aziende farmaceutiche sarebbe stata quella che avrebbe dovuto assicurare oltre la metà dei volumi dei farmaci. In seguito a ciò le aziende farmaceutiche rimanenti hanno pertanto provveduto a riposizionare il target progettuale su volumi minori e su nuovi bilanciamenti economico-finanziario.

Attualmente la certezza è che il progetto, quale volano di sviluppo logistico e industriale del territorio livornese e toscano, è ancora fermo ai blocchi di partenza.

 

 

 

 

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