Interporto Vespucci, presentato stamani l’avvio del percorso di insediamento della Piattaforma logistica digitalizzata della Rete Toscana Pharma Valley. Iniziativa pubblico privata – A spiegare di cosa si tratta il presidente della Rete Toscana Pharma Valley, Giuseppe Seghi Recli.
Lucia Nappi
LIVORNO – Presentato stamani presso l’Interporto Toscano Amerigo Vespucci di Guasticce, la Piattaforma logistica digitalizzata della Rete Toscana Pharma Valley, hub del settore farmaceutico per il Centro-Nord e il Centro-Sud Italia, Piattaforma “multi player e multi provider” che sorgerà all’interno dell’Interporto Vespucci, in un’area di 120 mila mq e di cui 60 mila mq di aree edificabili, suddivisi in due lotti di 30 mila mq ciscuno.
Un progetto pubblico-privato in grado di generare sul territorio dalle 80 mila a 1200 nuove posizioni lavorative, specialistiche e ad alta professionalità. Di cosa si tratta nello specifico lo ha spiegato a CORRIERE MARITTIMO, il presidente della Rete Toscana Pharma Valley, Giuseppe Seghi Recli, a margine della conferenza per la presentazione del progetto, che ha visto riuniti i protagonisti pubblico-privato che hanno reso possibile, l’avvio dell’insediamento, un percorso molto complesso, dal punto di vista burocratico, iniziato nel 2016, ma che ha ancora diversi nodi da sciogliere. (Vai alla video intervista)
«Un progetto di sistema partito con l’ambizione di stimolare la collaborazione pubblico-privato, dove il pubblico ha generato le condizioni del contesto infrastrutturale e anche normativo del terreno, dove questa piattaforma avrebbe dovuto sorgere e esorgerà» – ha precisato Seghi Recli – «La parte privata invece ha assunto i rischi di far partire un progetto nuovo per le proprie logistiche, in una dinamica di governace soprattutto per le imprese life science del Contratto di rete che, si è rivelato un elemento vincente sia nell’affrontare in questi anni il percorso sul progetto, ma anche nell’aggregare nuove imprese.
Siamo partiti da tre imprese fondatrici, oggi siamo arrivati a nove imprese nell’ambito life science, non solo farmaceutica, che attraverso il contratto di rete sono riuscite a dialogare, risolvere i problemi ed oggi essere ulteriormente attrattive rispetto alle imprese del centro Italia».
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Queste che ha descritto sono le imprese definite “retiste”, inoltre il progetto vede una Piattaforma logistica definita “multi player e multi provider”, chi sono i provider?
«Sono stati selezionati dopo oltre un anno, abbiamo incontrato circa 30 imprese della logistica, nazionali e multinazionali, alla fine di questo lungo processo abbiamo selezionato non solo quattro provider ma anche quattro categorie di servizi specializzati.
Abbiamo Bcube nella logistica industriale che gestirà la piattaforma, anche fisica, che sorgerà presso l’interporto e che farà da rifornimento agli stabilimenti anche in ambito delle materie prime in ingresso e dei prodotti finiti in uscita. Poi abbiamo due provider per la distribuzione su gomma e aereo: DHL/Lufthansa distribuzione nazionale ed internazionale e Maersk per la distribuzione marittima e infine il Gruppo Palladio per l’Officina farmaceutica, che nascerà all’interno della piattaforma, per confezionamenti e packaging».
La scelta della Toscana è importante, l’interporto Vespucci si trova tra due gate per i traffici di accesso e uscita, che sono il porto di Livorno e l’aeroporto di Pisa.
«Questa è stata la scelta principe del percorso pubblico-privato. Il pubblico ci ha guidato anche prendendo degli impegni, per il territorio stesso, per valorizzare le infrastrutture e quindi il porto e l’aeroporto oltre all’Interporto. Noi abbiamo fatto un percorso pubblico-privato che ha creato fiducia nella bontà di questo progetto e che ognuno facesse la propria parte, le imprese hanno fatto la propria e, le conferme che abbiamo avuto oggi anche da parte della Regione, del Comune, dell’Autorità portuale sono quelle di portare in fondo le promesse delle infrastrutture sul territorio».
Pharma Toscana si pone come obiettivo diventare l’hub farmaceutico non solo per il Centro-Nord Italia, ma avete obiettivi più ampi
«Come hub saremo in grado per la potenzialità, non solo come spazio e quindi di capacità, ma anche di servizi, perchè parliamo di multi servizi (32 servizi) quindi saremo in grado di attrarre le imprese del Life Science, non solo della regione ma anche del Centro-Nord del Centro-Sud. E anche quelle imprese che, magari, sono più lontane dal punto di vista geografico, e banalmente non hanno l’accesso marittimo. Quindi un hub come “Piattaforma Toscana Pharma Valley” – che si presta ad essere utilizzato per una serie molteplice di servizi, scegliendo quelli di cui l’impresa tende maggiormente – ha una flessibilità e una modularità tale da poter attrarre molte imprese in un cluster che sicuramente avrà una rilevanza nazionale».