Decarbonizzazione shipping, il nuovo accordo UE per il pacchetto “Fit for 55”

Le emissioni delle navi di stazza lorda superiore a 5000 tonn. dovranno essere ridotte del 2% entro il 2025 e dell'80% entro il 2050. Cold ironing: nei principali porti europei dal 2030 le portacontainer e le navi passeggeri dovranno usare l'elettricità di terra.
fumi portacontainer

BRUXELLES  – Il nuovo accordo preliminare raggiunto dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione Europe sui carburanti marittimi prevede che le navi di stazza lorda superiore a 5.000 dovranno ridurre gradualmente le emissioni di gas serra muovendosi verso l’adozione di carburanti rinnovabili e la decarbonizzazione. Gli armatori dovranno pertanto ridurre le emissioni delle navi del 2% a partire dal 2025, del 6% dal 2030, del 14,5% dal 2035, del 31% dal 2040, del 62% dal 2045  e dell’80% a partire dal 2050.

Le nuove norme sulle infrastrutture per i combustibili alternativi e sui combustibili marittimi fanno parte del pacchetto “Fit for 55 “, che è il piano dell’UE per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, in linea con la legge europea sul clima.

L’accordo prevede incentivi, concedendo più crediti sotto forma di compensazione delle emissioni agli armatori che dal 2025 al 2035 utilizzeranno combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) e fissa l’obiettivo del 2% quale quota di utilizzo di combustibili rinnovabili a partire dal 2034 se la Commissione Europea segnalerà che nel 2031 gli RFNBO ammontano a meno dell’1% nel mix di combustibili utilizzati per alimentare le navi.

Entro il 2028 è inoltre previsto il riesame delle normative sulla decarbonizzazione delle navi da parte della Commissione europea per valutare l’estensione del taglio delle emissioni anche alle unità di minore tonnellaggio (rispetto a 5.000 tonn.) o aumentare la quota di energia utilizzata dalle navi di Paesi terzi.

L’accordo inoltre prevede che a partire dal 2030 le navi portacontenitori e quelle passeggeri saranno ormeggiate nei principali porti europei dovranno utilizzare l’energia elettrica della rete di terra per alimentare l’energia di bordo. Dal 2035 l’obbligo di rifornire energia elettrica alle navi  sarà esteso a tutti i porti europei dotati di impianti di cold ironing in banchina.

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Inoltre saranno applicate alcune esenzioni per le navi che sostano in un porto per meno di due ore e che utilizzano proprie tecnologie a zero emissioni o effettuano uno scalo in porto a causa di circostanze impreviste o di emergenze. 

Secondo il relatore del parlamento Europeo, Jörgen Warborn «L’accordo definisce la strategia più ambiziosa al mondo per la decarbonizzazione del settore marittimo. Nessun’altra potenza mondiale ha sviluppato un quadro così completo per affrontare le emissioni dello shipping. E’ una una vera rivoluzione, questo regolamento costringerà anche gli altri ad agire. L’Europa farà la sua parte, ma i cittadini e le aziende europee non dovranno pagare il conto per gli sforzi compiuti per il clima in tutto il mondo». «Assicuriamo – ha proseguito Warborn – regole di settore e prevedibilità a lungo termine al fine di facilitare gli investimenti. Le compagnie di navigazione e i porti possono dedicare le loro risorse per ottenere i migliori risultati nella lotta ai cambiamenti climatici e trovare il miglior rapporto tra costi e risultati. In questo modo salvaguardiamo i posti di lavoro dei marittimi, dei lavoratori portuali e del settore dell’esportazione e diamo l’esempio ad altri Paesi».

Il prossimo passo per la formalizzazione dell’accordo sarà la ratifica da parte del Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio dell’UE e dalla Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo, infine l’adozione tramite voto del Parlamento e del Consiglio UE.

 «L’accordo raggiunto a Bruxelles sui combustibili rinnovabili e a basso tenore, per il comparto marittimo rappresenta un concreto passo avanti − ha dichiarato il vice ministro al Mit Edoardo Rixi − « Un premio all’impegno pragmatico del Mit e del ministro Salvini per la sostenibilità. Il buon senso ha avuto la meglio con un criterio che mette tutti d’accordo preservando le peculiarità dei grandi Paesi marittimi, tra cui il nostro, con un accordo di compromesso che riceve una delle proposte principali del pacchetto Fit for 55 al fine di stimolare nello shipping l’utilizzo di carburanti alternativi e a basso contenuto di carbonio».

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