Genova, “La maggior parte dei lavoratori non è stato messa in condizione di svolgere le proprie mansioni con la serenità dovuta per un lavoro gravoso ed impegnativo come quello portuale” – lo scrivono i sindacati, Filt Cgil Fit Cisl e Uiltrasporti, in merito allo stato di agitazione che, dal 31 dicembre scorso, coinvolge i lavoratori del Terminal San Giorgio del porto di Genova – “Negli ultimi anni, all’interno del Terminal San Giorgio, si sono registrati un numero di licenziamenti nettamente superiori rispetto a tutte le altre realtà portuali. Anche dal punto di vista della sicurezza si sono resi necessari frequenti interventi dei rappresentanti sindacali per ricomporre situazioni di pericolo che, solo per casi fortuiti e per la responsabilità dei lavoratori, non sono sfociati in incidenti gravi”. Secondo le organizzazioni sindacati, nonostante le azioni da loro svolte per superare i problemi, nel Terminal si respira un clima di malcontento, è quanto dichiarato da Fabio Ferretti, Massimo Rossi e Duilio Falvo, rispettivamente Filt Cgil Fit Cisl e Uiltrasporti.
“Non sono comunque mancati infortuni di una certa gravità” – si legge nella nota sindacale – “Lo scorso anno si è reso indispensabile anche l’intervento dell’ADSP Mar Ligure Occidentale per riportare alla normalità una situazione che stava diventando insostenibile, culminata con l’episodio di una nave che, per la fretta di partire dopo aver effettuato operazioni irregolari in autoproduzione, ha mollato gli ormeggi quando ancora parte del personale del Terminal era a bordo”.
Inolte i sindacati contestano atti unilaterali da parte dell’azienda: “l’imposizione di un orario di lavoro che l’azienda non ha comunicato nel dettaglio alle rappresentanze sindacali” -“ un’organizzazione del lavoro nuova sulla quale l’azienda ha voluto evitare il confronto e della quale non comprendiamo l’effettiva utilità – concludono Ferretti, Rossi e Falvo – “Consideriamo l’attuale situazione inaccettabile e siamo pronti, come sempre, a intraprendere qualunque azione sindacale si renda necessaria per la tutela dei lavoratori del Terminal San Giorgio”.
Conclude la nota sindacale: “Il 15 gennaio 2021 si è tenuta, infatti, un’assemblea dei lavoratori che, nel confermare lo stato di agitazione, ha ribadito la necessità di mandare un segnale forte alla dirigenza dell’azienda in modo che questi atti unilaterali cessino: il clima all’interno del terminal non è più sostenibile”.