SALERNO – Una delegazione del Consolato degli Stati Uniti ha visitato il porto di Salerno, accolta dai rappresentanti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, il presidente Andrea Annunziata, il segretario generale, Giuseppe Grimaldi, dalla Capitaneria di porto, il Comandante del Porto di Salerno, Attilio Maria Daconto, insieme agli imprenditori e operatori dello scalo. A guidare la delegazione statunitense la console generale degli Stati Uniti a Napoli, Tracy Roberts-Punds.
Durante l’incontro i rappresentanti del consolato USA hanno avuto modo di conoscere le caratteristiche del Porto di Salerno, visitando il molo crocieristico e il Terminal container dello scalo «È uno dei porti più green d’Italia – ha spiegato il Presidente Annunziata ai presenti – che ogni anno movimenta circa mezzo milione di container e 2 milioni di passeggeri, di cui quasi centomila crocieristi. Un Sistema, con Napoli e Castellammare di Stabia, secondo solo ad Hong Kong per numero di passeggeri».
«Salerno è tra i principali porti italiani del mercato statunitense» ha spiegato il presidente Annunziata – «con collegamenti per/da la costa orientale degli Stati Uniti, con un importante traffico in esportazione orientato soprattutto ai mercati agroalimentare e automobilistico» Il volume di traffico è pari al 4% del consumo italiano in importazione. «Un traffico che richiede un alto livello dei controlli della qualità e della sicurezza che non manchiamo di tenere costantemente aggiornato. Insieme ad un sistema di controllo unico per le verifiche alimentari, che garantisce rapidità nello sdoganamento delle merci».
«L’indice di connessione dei servizi marittimi del Porto di Salerno è molto alto» – ha specificato Agostino Gallozzi, presidente del gruppo Gallozzi, «ponendo lo scalo campano al quarto posto in Italia dopo Genova, La Spezia e Gioia Tauro. Verso gli Stati Uniti Salerno esporta soprattutto food, automobili e rotabili. Mediamente, ogni anno, sono circa 25 mila i teu esportati verso gli USA da Salerno, con dentro principalmente pasta, pomodoro e olio».
«Lavoriamo sulla prevenzione – ha affermato il comandante Daconto – coniugando safety e security, cercando di mediare esigenze commerciali e di sicurezza». Un livello dei controlli sulla merce che oggi, grazie a nuovi dispositivi (come uno scanner di ultima generazione) e alla digitalizzazione delle dogane, permette al Porto di Salerno di garantire velocità di imbarco e sbarco della merce sulla media degli standard internazionali, con tempi medi di sdoganamento di circa ventiquattr’ore, superiore alla media di alcuni grandi porti italiani.
Il segretario generale dell’ente portuale, Giuseppe Grimaldi ha commentato: «Durante l’incontro abbiamo illustrato il progetto per l’infrastrutturazione del porto di Salerno il cui finanziamento è previsto nel Piano Nazionale Complementare al PNRR (100 milioni di euro) e con cui si provvederà al prolungamento del molo crocieristico, il consolidamento e l’elettrificazione di parte delle banchine».
«La visita ci ha permesso di conoscere un Porto dal grande valore aggiunto, virtuoso, ben organizzato e ben orientato verso il mercato degli Stati Uniti», ha commentato Roberts-Pounds – «Lo shipping, così importante per il commercio globale, deve riuscire a coniugare la fluidità del traffico con la celerità dei controlli, due fattori chiave che il porto di Salerno garantisce con una certa dinamicità».
La console Roberts-Pounds era accompagnata da: Charles Lobdell, capo sezione politico economica, consolato generale USA a Napoli; Giuseppe Palmieri, consigliere economico commerciale; John Randazzo, comandante della Naval Support Activity di Napoli.
Per l’AdSP e gli operatori erano inoltre presenti: Giovanni Annunziata, dirigente di Demanio AdS, Giuseppe Gallozzi, marketing and sales executive Salerno Container Terminal; Giuseppe Amoruso, presidente della Amoruso Giuseppe; Domenico Ferraiuolo, amministratore della Salerno Auto Terminal; Orazio De Nigris, amministratore delegato della Salerno Stazione Marittima.