Rixi: Nel futuro del “Nuovo porto di Livorno” ro-ro, container e pluralità di merci

Rixi: Darsena Europa, "è necessario che ci sia da subito un ritorno in termini di occupazione e di remunerazione del capitale investito da parte dello Stato”
Guerrieri Rixi
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LIVORNO – Il tour nei porti nazionali del viceministro al Mit, Edoardo Rixi, ha fatto tappa a Livorno ieri 13 febbraio, preceduto dalla visita al porto di Taranto e succeduto da La Spezia, oggi 14 febbraio. Incontrando le Autorità Portuali, gli operatori dei porti e del sistema logistico, per sentire parlare direttamente i presidenti di AdSP, la maggior parte dei quali in scadenza di mandato. Quindi per sondare i progetti in corso d’opera, verificarne il rispetto dei termini, della copertura economica e di come sono state spese le risorse dello Stato.

L’incontro si è aperto con la visita ai cantieri della Darsena Europa, durante la quale il viceministro ha risposto alle domande dei giornalisti, successivamente il viceministro si è spostato a Palazzo Rosciano dove ha incontrato gli operatori portuali-logistico.

Rixi Guerrieri
Momenti della visita al cantiere della Darsena Europa

Una visita non di genere “politico-elettorale”- come in altri momenti sono state le presenze dei politici sulle banchine. Ma un incontro in cui il rappresentante di governo non ha fatto sconti a nessuno. Si è confrontato con Guerrieri, è tornato più volte sulla tempistica e sulle risorse del progetto Darsena Europa che insieme ad altri interventi in corso di realizzazione per un totale di oltre 642 milioni di euro, di cui 520 per la realizzazione della Maxi Darsena, concorreranno a creare il “Nuovo porto di Livorno” così come definito dallo stesso viceministro.

Le attese per Livorno
Grande attenzione per Livorno – ha spiegato Rixi – “lo scalo può dare un contributo importante al sistema Italia” – “il nostro è un Paese che con gli adeguamenti infrastrutturali si può candidare ad essere l’ingresso a sud delle merci di tutto il continente europeo”. “Per questo si deve arrivare quanto prima ad una conclusione del nuovo porto di Livorno”.

Di qui la necessità per il porto di mantenere una pluralità di tipologia di merci, container e ro-ro” – rimarcando l’importanza del traffico di rotabili – “la crescita del Nord Africa attraverso il Mediterraneo avverrà in buona parte tramite ro-ro, non tramite il container”. Tema sensibile per la comunità portuale livornese.

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Rixi si è detto preoccupato per “i tempi di realizzazione del progetto Darsena Europa” – “la cui fine è prevista nel 2030, rispetto al 2029 del progetto iniziale. Il vincolo è il 2032 data in cui il Paese sarà in grado di terminare “tutti” i corridoi europei. Di qui la necessità di “mettere a frutto i piazzali da subito” ha sottolineato Rixi –  Il progetto infatti entrerà in funzione per gradi, per primi i piazzali che sorgeranno dove oggi si lavora alle due vasche di colmata, quale prolungamento esterno della confinante Darsena Toscana. Banchina su cui da diversi mesi si giocano gli equilibri tra gli operatori del porto, proprio sul tema della flessibilità tra container e rotabili come destinazione d’uso di TDT.

La necessità, ha spiegato Rixi “è che ci sia da subito un ritorno in termini di occupazione e di remunerazione del capitale investito da parte dello Stato” – il concetto è chiaro: la Darsena Europa deve concorrere “da subito” a fare cassa per gli investimenti che lo Stato ha in corso d’opera sul tema delle infrastrutture, 350 miliardi di euro a cui ammonta il piano complessivo per il quale “si correrebbe il rischio di non avere la capacità finanziaria”.

Sul tema più di un operatore ha storto il naso. Non a caso Rixi ha concluso l’argomento lanciando un monito alla coesione: “Per Livorno mi piacerebbe vedere tutti i grandi gruppi coesi” – ha detto – “soprattutto quelli che parlano l’italiano, penso che ci toglieremo delle belle soddisfazioni, ci sarà da lavorare e anche da litigare. In porto se non si fa una lite non si va da nessuna parte” – chiudendo – “Ma alla fine va fatta una sintesi perché lavoriamo anche per chi verrà dopo di noi”.

Da parte sua il presidente Guerrieri ha illustrato oltre agli aspetti tecnici della Darsena Europa, ha fatto il punto della situazione sui progetti in cantiere e sui lavori avviati in questi anni. Ha mostrato numeri e percentuali relativi ai traffici e alla movimentazione delle merci nei porti del Sistema.

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L’incontro è stato anche un importante momento di confronto con gli operatori che, riuniti a Palazzo Rosciano, hanno rivolto al viceministro alcune istanze, a partire dal tema della nomina del presidente di AdSP.

Rixi Guerrieri

La nomina
Enzo Raugei, presidente della Compagnia Portuale Livorno, ha manifestato preoccupazione riguardo alle prossima scadenza per la presidenza dell’Autorità Portuale, il mandato di Guerrieri si conclude infatti a metà marzo: “ l’auspicio è che si proceda con tempi serrati rispetto alla scadenza della presidenza” – ha detto Raugei – “Il pericolo di un rallentamento di “una vacatio che potrebbe essere anche coperta da un commissariamento, sarebbe dannoso per la comunità portuale”.
Rixi ha rassicurato gli operatori: “La prossima settimana inizierò a fare le nomine e parlare con tutti i governatori, la visita a Livorno come in altri porti d’Italia, serve anche a questo” – aggiungendo. “Forzature istituzionali non ne faremo” – “sto cercando di trovare una intesa ampia, anche fuori dalla maggioranza di governo, perché i porti non sono di una forza politica ma sono del Paese” – consapevole della difficoltà del Paese a fare squadra.
“Non siamo per i commissariamenti” – “Il Governo non è chiuso e su temi come questi siamo disponibili a dialogare con chiunque”.

ZLS
Sul tema Zona Logistica Semplificata Toscana, Piero Neri, presidente del gruppo F.lli Neri e vicepresidente di Confindustria Toscana Centro Costa ha sollecitato il viceministro specificando la mancanza dei fondi per le attività delle aziende: “80 milioni di euro di cui possiamo usufruire anche nel 2025, fondi che sembrano finiti nel decreto Milleproroghe”, ha detto Neri.
Il viceministrosulla questione ha annunciato “la conclusione delle nomine la prossima settimana, compresa la nomina del membro del MIT” rassicurando sul tema delle risorse: “80 milioni non so come siano finiti nel Milleproroghe” – ha detto- “però troveremo un altro strumento”.

 

 

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