Record di container nel 2024 per Gioia Tauro alla soglia dei quattro milioni di teu

Nel 2024 tante sfide superate, ma la delusione del naufragio del progetto industriale di Baker Hughes nel porto di Corigliano.
Gioia Tauro
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Il 2024 si chiude per il porto di Gioia Tauro raggiungendo il massimo traguardo. Lo scalo calabrese ha infatti registrato una movimentazione di 3.940.447  teu, andando di gran lunga oltre i 3.548.827 teu del 2023 (anno record di riferimento per lo scalo) con un incremento del 11% rispetto a questa annualità.

Il 2024 per Gioia Tauro è stato un anno “segnato da tante sfide superate”  – ha spiegato in una nota l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio (porti di Gioia Tauro, Crotone, Corigliano Calabro, Palmi e Vibo Valentia) – “prima tra tutte la minaccia rappresentata dalla direttiva europea Ets che, nel creare una distorsione della concorrenza di mercato, penalizza i porti mediterranei destinati al ”transhipment” favorendo i concorrenti scali della sponda africana”.

Una minaccia che non ha scalfito le ottime performances dello scalo calabrese, uscito indenne anche dalla crisi internazionale dei traffici marittimi dovuta all’instabilità geopolitica del mar Rosso, che ha costretto gli armatori a circumnavigare l’Africa pur di raggiungere il porto di Gioia Tauro, che continua così a manifestare costanti trend di crescita nell’ultimo quinquennio.

Nel 2024, il porto di Gioia Tauro ha puntato alla diversificazione dei suoi servizi portuali. A luglio scorso è stata infatti inaugurata la banchina di ponente, dove sarà predisposto il futuro bacino di carenaggio, tracciando così la strada per l’avvio della manutenzione e delle riparazioni navali per le navi che fanno scalo nel porto gioiese.
Poco prima della fine dell’anno, ad ottobre hanno fatto ingresso in porto le ultime due gru di banchina, in grado di servire le grandi navi oceaniche di futura generazione da 25 mila teus, dotando così lo scalo di un qualificato parco macchine che, complessivamente, si compone di 25 gru di banchina, tre gru mobili (Mhc), oltre alle centinaia di straddle carrier, segnale tangibile dei cospicui investimenti del terminalista MCT.

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In flessione invece il segmento “automotive” gestito dal terminal Automar, che ha riportato una flessione del 17% rispetto al 2023, movimentando complessivamente 306.329 autovetture nei propri piazzali.

L’anno si è infine concluso con la nascita dell’impresa portuale, ai sensi dell’art.17 – comma 5 – della legge 84/94, attraverso la sottoscrizione all’unanimità del relativo regolamento di gestione e del piano economico e finanziario tra l’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, la MedCenter Container Terminal e le imprese portuali ex art. 16 (Sea Work Service, International Shipping e Universal Services), una società a responsabilità limitata che avrà per oggetto la fornitura di lavoro temporaneo ai terminalisti e alle imprese ex art. 16 e 18, legge 84/94.

Con lo sguardo agli altri porti si prospetta un importante futuro per tutti gli scali del Sistema attraverso una mirata programmazione di lavori infrastrutturali. In particolare, nello scalo di Vibo Valentia Marina sono stati destinati 20 milioni di euro per l’adeguamento statico della banchina Bengasi, che così continuerà a garantire i traffici commerciali da e per l’adiacente area industriale di Porto Salvo.

Stessa attenzione è stata rivolta allo sviluppo del porto di Crotone, che il prossimo 28 febbraio vedrà l’inaugurazione dei lavori di sviluppo integrato nel Porto Vecchio, mirati alla riqualificazione urbana e alla pedonalizzazione di aree portuali con l’obiettivo di sviluppare le attività crocieristiche, il turismo nautico e le attività sportive, in un contesto architettonico di pregio assoluto. Per non dire del nuovo insediamento industriale localizzato nel porto commerciale, che ha prodotto in pochi mesi più di 100 assunzioni.

“Un bilancio certamente molto positivo” – ha commentato il presidente dell’AdSP, Andrea Agostinelli – “che evidenzia le straordinarie capacità di resistenza di questo porto rispetto a fattori esterni che avrebbero potuto pregiudicare la nostra “performance”, anche e soprattutto grazie alla fiducia e agli investimenti dei nostri terminalisti. Non c’è alcun dubbio che il 2025 ci porterà altri grandi risultati, anche se in questo momento non posso nascondere la delusione dovuta al naufragio del progetto industriale di Baker Hughes nel porto di Corigliano, dovuto a cause ormai fin troppo note. Una delusione che comunque non può influenzare un trend di sviluppo e di nuove progettualità che coinvolge tutti i porti del nostro Sistema”,

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