Roma, – Assonat, Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistici, aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia e componente di Confturismo – ha espresso soddisfazione in merito alla sentenza del TAR del Lazio, n. 13/2025 pubblicata il 3 gennaio, con cui viene accolto il ricorso presentato dall’associazione stessa, annullando il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 10 dicembre 2022, ovvero il provvedimento di aumento ISTAT dei canoni demaniali marittimi 2023 nonché gli attuali criteri di aggiornamento dei canoni stessi. Il decreto, infatti, si basava su un indice non previsto dalla normativa vigente.
Leggi anche: “Il Tar dà ragione ad Assiterminal e Assomarinas contro il Mit sull’aumento dei canoni concessori“
“Il Tribunale Amministrativo ha rilevato che tale incremento” – scrive Assonat in una nota – ” era stato calcolato mediante un metodo alternativo, non conforme a quanto stabilito dal legislatore (art. 04, co. 1, del d.l. n. 400/1993), in violazione del principio di legalità.
In particolare, il TAR ha sottolineato che l’indice applicato dal Ministero differiva da quello previsto, ovvero la media degli indici ISTAT relativi ai prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e ai valori per il mercato all’ingrosso”.
“Questa decisione rappresenta un importante riconoscimento delle istanze portate avanti da ASSONAT a tutela dei concessionari” – ha dichiarato il presidente Luciano Serra – “e ribadisce l’importanza del dialogo della pubblica amministrazione con l’utenza”.