MSC oggi in porto a Cagliari “in via eccezionale” al Terminal rinfuse –

Container MSC

CAGLIARI – La nave MSC che da ieri sera era in rada difronte al Porto Canale di Cagliari, stamani ha fatto ingresso al Terminal rinfuse, il molo opposto del Terminal CICT, dove si trova adesso ormeggiata. E’ questo un ingresso “in via eccezionale” per essere lavorata dall’Ati di imprese costituaita da IPC (Impresa Portuale di Cagliari),  CTO (Combined Terminal Operators) e ITERC (Impresa Terminalistica di Cagliari) che sembrerebbe autorizzata al solo carico dei contenitori vuoti.

Si tratta quindi della linea feeder settimanale svolta dalle navi dell’armatore Aponte che dal porto di transhipment di Gioia Tauro scalano Palermo e Napoli e che, dalla fine di agosto, includevano anche il porto di Cagliari. Il servizio però a seguito di difficoltà burocratiche è stato ritirato dalla compagnia, infatti stamani lo sbarco della nave sarebbe solo in via eccezionale.

Cagliari adesso attende con il fiato sospeso che si sciolga il difficile nodo. Il rischio che il traffico import ed export, circa 40 mila teu di merci sarde, possa rimanere bloccato – All’orizzonte però si profila la possibilità che questi traffici, oggi containerizzati, si riversino nel settore ro-ro, mettendo in difficoltà le aziende locali.

Intanto decaduta la concessione del terminalista CICT, l’Authorità di Sistema portuale è al lavoro per la stesura del bando, la call internazionale alla quale potranno rispondere i soggetti interessati al Terminal container del Porto Canale di Cagliari rilanciato come scalo di transhipment.

Dai sindacati fanno sapere che in questa settimana è previsto un incontro con il presidente dell’Authority, Massimo Deiana, perche spiega telefonicamente William Zonca, segretario regionale UilTrasporti – “noi abbiamo richiesto che nel bando sia prevista una ipotetica clausola sociale o una premialità per il personale di CICT che oggi è in cassa integrazione”.

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Per la stesura del bando la tempistica auspicabile?
Riteniamo che un bando internazionale- spiega Zonca –  debba essere fatto con attenzione perchè si discute del futuro del porto di Cagliari. Riguardo alla tempistica, oggi la ZES è una questione che speriamo di risolvere con i ministeri in tempi abbastanza veloci, questa è un’attrattiva anche in una call internazionale. Noi auspichiamo che la cosa venga fatta con accuratezza, non in maniera veloce, altrimenti si rischia di andare nella direzione che qualcuno vuole, ovvero di spacchettare la banchina. – conclude pertanto Zonca – In quel caso non parleremo più di un porto di transhipment o di sviluppo in un certo settore”.

Lucia Nappi

 

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