Porto Canale di Cagliari – Contship: chiusura per cessazione attività «non si poteva fare diversamente» – spiega William Zonca segretario regionale UilTrasporti – «per noi era fondamentale non arrivare ai licenziamenti, la Cassa integrazione è un paracadute transitorio. Il nostro obiettivo è che la Cassa Integrazione duri il meno possibile per inserire nuovamente i lavoratori nel mercato del transhipment».
di Lucia Nappi
CAGLIARI – E’ stato firmato oggi in Regione Sardegna il verbale dell’accordo contenente la procedura di chiusura per cessazione attività aziendale di International Container Terminal (CICT), la società del gruppo Contship Italia che gestiva il terminal contenitori al Porto Canale di Cagliari. L’accordo prevede inoltre l’istanza di Cassa integrazione per i 207 lavoratori di CICT. «La formalizzazione dell’accordo sarà domani a Roma presso il ministero del Lavoro alle ore 13, probabilmente anticipato alle ore 12,00». Lo dice William Zonca, segretario regionale Uiltrasporti, raggiunto telefonicamente al termine dell’incontro, iniziato stamani alle 10,30 e concluso poco dopo le 15,00 – presso l’assessorato al Lavoro.
Presenti alla riunione oltre a Zonca: l’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, per l’azienda: Sebastiano Grasso e Trevisan, per la parte sindacale: Corrado Pani (Fit Cisl ), Marcello Tocco (CGIL), Gianluca Stellino (Ugl)
Rispetto al verbale sottoscritto venerdì scorso cambia qualcosa?
«Sono sostanzialmente identici: la Cassa integrazione sarà a zero ore, con durata di 12 mesi, l’azienda pagherà il 9% che è il contributo dovuto all’INPS e interesserà 207 lavoratori. Dei 210 dipendenti, due sono dirigenti quindi sono decurtati, ed uno nel frattempo ha dato le dimissioni».
E’ stato ottenuto quanto richiesto?
«Si, riguardo alla richiesta di cessazione attività aziendale non si poteva fare diversamente. Inoltre per noi era fondamentale non arrivare ai licenziamenti, la Cassa integrazione è un paracadute transitorio. Il nostro obiettivo è che la Cassa Integrazione duri il meno possibile per inserire nuovamente i lavoratori nel mercato del transhipment.
Questi sono lavoratori che hanno una formazione di alta specializzazione, basti pensare che sono stati loro stessi i formatori dei colleghi del Terminal di Tangeri , questo per far capire il grado di preparazione».
Adesso cosa vi aspettate?
«Questo accordo è stato il primo passo per il rilancio del Porto Canale di Cagliari».
Contship controllava, gli unici due scali italiani, Cagliari e Gioia Tauro, che svolgono una prevalente attività di transhipment. Potrebbe avvenire come a Gioia Tauro il passaggio di mano tra Contship e MSC? Aponte ha manifestato interesse per il Terminal? -Tanto più che le navi di MSC in questi ultimi giorni hanno sbarcato i container davanti al porto di Cagliari.
«Per il momento no. Noi ci aspettiamo che si affaccino offerte di gruppi su Cagliari, anche perchè, come ha dichiarato l’azienda stessa, il transhipment è cresciuto nel Mediterraneo. Il ruolo di Cagliari è fondamentale nel Mediterraneo perchè, in ipotesi di crisi in Medioriente, Cagliari è uno scalo strategico per la stabilità che offre».
Quali sono altri elementi del rilancio del Porto Canale?
«La Zes (Zona Economica Speciale) la zona franca doganale che ha un ruolo fondamentale per attrarre nuovi operatori, poi che venga rivisto il vincolo paesaggistico per le strutture del porto» – «Abbiamo un retroporto enorme, abbiamo il pescaggio per le navi di ultima generazione» – «Inoltre i 20 milioni di euro del contratto di localizzazione per il Porto Canale vengono rimandati al nuovo investitore».