Mosca attacca con i droni due porti fluviali sul Danubio, le navi invertono la rotta – VIDEO

Attacco droni russi

Ieri sera Mosca ha attaccato con droni iraniani le infrastrutture di stoccaggio del grano sul Danubio nei porti fluviali ucraini di Reni e Izmail, sono rimaste ferite 4 persone. Si tratta di due importanti infrastrutture per l’esportazione dei cereali ucraini, snodi trasportistici centrali dopo il ritiro russo dall’accordo sul Corridoio del Grano nel Mar Nero.

Reni si trova a poche centinaia di metri dal confine con la Romania, l’attacco ha distrutto un magazzino di grano, inoltre ci sono stati danni a cisterne per lo stoccaggio di altri tipi di merci e si è sviluppato un inncendio in aree adiacenti.

Di seguito il video, pubblicato da alcuni media internazionali, mostra gli attacchi dei droni russi al porto di Reni sul Danubio.

VIDEO:  La Russia attacca il porto fluviale di Reni sul Danubio in prossimità del confine con la Romania

Attacco droni russi

 

I media rumeni hanno riferito che successivamente all’attacco sei navi che si trovavano attraccate al porto di Reni sono immediatamente ripartite.
Secondo le rilevazioni di Marine Traffic altre navi in attesa di entrare nel Danubio e nel porto rumeno di Costanza avrebbero invertito la rotta per uscire dall’area del conflitto.

Si tratta questa di un ulteriore escalation militare che ha seguito, l’attacco missilistico di Mosca alla città di Odessa porto meridionale ucraino, di domenica 23 luglio.

“Con gli attacchi missilistici su Odessa i russi, dopo il ritiro dalla Black Sea Grain Initiative, stanno tentando di isolare completamente l’accesso dell’Ucraina al Mar Nero, neutralizzando così gli sforzi internazionali per ripristinare il funzionamento del corridoio del grano”. Lo ha dichiarato, oggi, il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino Oleksiy Danilov, come riportato dall’agenzia di stampa ucraina Unian.

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La scorsa settimana Mosca aveva mimnacciato: “Tutte le navi in navigazione nel Mar Nero dirette verso l’Ucraina saranno considerate potenziali obiettivi militari perché potrebbero trasportare carichi militari per conto di Kiev. I paesi di bandiera di tali navi saranno considerati parti del conflitto ucraino”.

Leggi anche: Scaduto l’accordo sul Corridoio del grano, la Russia minaccia le navi commerciali nel Mar Nero

La Russia ieri ha affermato di aver distrutto due droni ucraini che tentavano di attaccare una delle sue navi del Mar Nero.

Con l’inasprirsi del “conflitto marittimo” le compagnie di assicurazione già dalla scorsa settimana hanno fatto sapere che non avrebbero offerto una copertura assicurativa dal rischio di guerra per le navi commerciali nel Mar Nero. Contratti che prima della scadenza dell’accordo, era disponibile per armatori e operatori.

Il presidente rumeno Klaus Iohannis ha condannato l’attacco, definendolo una “escalation” che ha messo a rischio la più ampia sicurezza nella regione del Mar Nero e la sicurezza alimentare globale. Molte navi lungo il fiume hanno deciso di gettare l’ancora in attesa di chiarimenti su come procedere.

Secondo gli analisti dell’influente banca d’affari statunitense Jefferies prima dell’inizio del conflitto attraverso il Mar Nero transitava il 3,4% dei carichi totali delle petroliere e il 4% dei carichi totali delle rinfuse secche. Questi sono ora scesi rispettivamente al 2,3% e al 2,8%, con Jefferies che suggerisce che potrebbero diminuire ulteriormente.

Il presidente della Repubblica

Il presidente della Repubblica,  Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha sottolineato: “Ho letto del suo appello alla Russia per tornare sulla sciagurata decisione di non dare più corso all’accordo  sul grano. Decisione gravissima come conseguenze per una quantità di  paesi in cui molte persone troverebbero difficoltà” – “Il suo appello – ha specificato il  capo dello Stato – è particolarmente importante e l’incontro di oggi è un richiamo fondamentale”.

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