Civitavecchia, causa Fincosit – Il Tribunale dà ragione all’Authority

Molo Vespucci

CIVITAVECCHIA – Il Tribunale di Roma – Sezione Imprese – si espresso con una sentenza favorevole all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, porti di Roma e del Lazio, il primo grado di uno, e il secondo in ordine di valore economico, dei tre contenziosi milionari promossi da Grandi Lavori Fincosit contro l’Autorità Portuale relativi alla realizzazione del Primo Lotto Funzionale delle Opere Strategiche per il Porto di Civitavecchia (in particolare Darsena Traghetti e Darsena Servizi). Tali contenziosi, nel loro insieme, costituiscono la gran parte del volume complessivo delle pretese risarcitorie nei confronti dell’Ente.

A fronte di una richiesta di risarcimento pari a quasi cinquanta milioni di euro, formulata per il ritardato collaudo dell’opera, il Tribunale di Roma – Sezione Imprese – ha infatti riconosciuto a Grandi Lavori Fincosit, in proprio e quale capogruppo dell’Associazione Temporanea di Imprese che eseguì i lavori, un importo di poco superiore a 140.000 euro, quindi azzerando quasi del tutto le pretese della stessa Associazione.

Il provvedimento dei giudici determina, come conseguenza, una considerevole riduzione del volume potenziale dei contenziosi in essere. Si tratta, perciò, anche di un importante e positivo elemento di novità alla vigilia dell’esame del bilancio di previsione dell’ente per l’anno 2021 che può indurre ad una più serena valutazione così da assicurare, mediante lo svincolo di una minima parte del consistente avanzo di amministrazione, la copertura contabile e l’approvazione del bilancio in equilibrio. Ciò in vista delle risorse che l’AdSP potrà vedersi riconosciute dal fondo istituito dal Governo a compensazione dei mancati introiti derivanti dai diritti di porto dovuti al calo dei passeggeri e dei crocieristi per effetto dei provvedimenti legislativi assunti in relazione all’emergenza sanitaria Covid-19; fondo che il Governo intende incrementare nel 2021 (con la prossima legge di bilancio) da 5 milioni di euro a ben 68 milioni di euro.

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“L’esito di questo giudizio, favorevole per la nostra Autorità di Sistema – commenta il presidente dell’AdSP, Francesco Maria di Majo – dimostra la correttezza delle procedure adottate dall’ente. Inoltre, l’esiguità del risarcimento riconosciuto dal Tribunale dimostra l’infondatezza delle pretese risarcitorie di controparte e avvalora ulteriormente la bontà e la correttezza delle procedure adottate dall’ente nel suo complesso“. “Un ringraziamento ed un plauso – aggiunge – vanno all’Avvocatura interna diretta dall’Avv. Losco e a tutto lo staff che con professionalità e competenza hanno difeso l’ente in questo come in altri giudizi in cui è stata riconosciuta la legittimità degli atti amministrativi di questa AdSP (es. relativamente alle ordinanze sull’uso delle banchine pubbliche), conseguendo un’ulteriore importante affermazione nella salvaguardia del pubblico interesse e delle casse dell’ente. Certamente, al termine del mio mandato, al di là delle conseguenze imprevedibili derivanti dall’emergenza sanitaria, lascio un ente più “in salute” , grazie ad un’attenta gestione che, mediante una sensibile riduzione dei costi e razionalizzazione delle spese, ha permesso a questa amministrazione di assicurare lo sviluppo e la piena funzionalità delle infrastrutture portuali, il mantenimento dei livelli occupazionali e dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi erogati e, allo stesso tempo, accumulare in appena quattro anni un avanzo di amministrazione di oltre 51 milioni di euro e un avanzo di cassa pari a circa 28 milioni di euro. Un risultato di grande rilievo se si considera che all’inizio del mio mandato, quasi a parità di contenzioso, vi erano un esiguo avanzo di amministrazione e un esiguo avanzo di cassa. Non a caso nel corso del mio mandato, per far fronte all’attività ordinaria non si è mai fatto ricorso ad anticipazioni di cassa. Al di là, dunque, delle strumentalizzazioni e critiche sul mio operato e sull’ente che mi onoro ancora per qualche giorno di rappresentare, i numeri parlano chiaro e sono un oggettivo e positivo elemento di valutazione della gestione di questi ultimi quattro anni che ha permesso di affrontare al meglio le conseguenze non prevedibili dell’attuale emergenza sanitaria e guardare al futuro con più ottimismo”.

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