Assiterminal: Dalla crisi un modello di ZES di salvaguardia per l’Italia intera

Porto Venezia
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GENOVA – Partendo dall’attuale scenario economico, contesto “inimmaginabile anche solo due mesi fa“, la crisi innescata dall’emergenza Covid -19, per le imprese dei comparti marittimo, portuale e logistico. Un intervento del direttore di Assiterminal, Alessandro Ferrari, che è una sintesi, al tempo stesso anche una sollecitazione alle istituzioni politiche, delle principali misure messe in campo dal quadro normativo di urgenza attuato dal Governo e delle proposte ancora senza risposta provenienti del Cluster marittimo. “Misure per il sostegno dei costi operativi e per la ripartenza”, “misure per il sostegno del lavoro”, ma anche le proposte per “un modello di ZES per l’Italia intera“.

Il testo dell’intervento di Ferrari
Stiamo tutti assistendo a uno scenario inimmaginabile. Il 2020 è iniziato sotto i migliori auspici: il traffico crocieristico si attendeva numeri da record (sia in termini di passeggeri che di nuove costruzioni) così come le autostrade del mare a favore delle economie di scala dei territori insulari e non e soprattutto del turismo del “bel paese” in costante sviluppo. Il traffico merci (container, rinfuse, merci varie) proiettava un trend di crescita e consolidamento nonostante le sempre più evidenti problematiche infrastrutturali e il deficit cronico della digitalizzazione: ma si intravvedeva una stagione di consapevolezza della politica sull’importanza strategica della logistica e ci si poteva credere e lavorare!
Poi il lockdown! Salute, sanità, movimento di persone e merci, economia, tenuta sociale, tutto in discussione!
• Crociere ferme e senza programmazione (per non parlare della difficoltà di trovare un approdo e movimentare il personale: senza parole!)
• traghetti a malapena con qualche camion in stiva e chissà quale prospettiva di rivedere qualche passeggero e Tirrenia che si ferma!
• una drastica riduzione, ad oggi, già del 40% sui cntrs con il chiaro scenario di una globalizzazione di traffici in contrazione prolungata visti gli effetti della pandemia sulle economie e la produttività del mondo intero
• a tutto ciò si sommano le inefficienze operative dovute al rallentamento della produzione e dei trasporti e ai deficit accennati in premessa.

Tutto ciò si riverbera direttamente sulla tenuta delle imprese dei comparti di origine o destinazione della merce, tra cui ovviamente le navi e i porti e sul sistema organizzativo delle stesse. Fin qui nulla di nuovo, anche se di nuovo sembra esserci una diversa consapevolezza di ciò che la logistica rappresenta: se funziona ed è efficiente il sistema produttivo ne beneficia. Se rallenta o va in sofferenza il sistema produttivo va in astenia così come il consumatore/cittadino. Se tutto ciò è vero, e lo è nei fatti, la cura – per quanto emergenziale e contingente – deve essere allineata per pazienti nelle stesse condizioni di salute. Che siano la conversione del cd. “cura italia” o i provvedimenti successivi il “minimo sindacale” non può che essere il combinato disposto di quanto stiamo tutti evidenziando (non richieste ma bisogni…) sia per evitare il default delle nostre imprese1 si per cercare prefigurare i presupposti per ripartire quando potremo: ogni misura andrà aggiornata e commisurata misurando gli effetti contingenti e nel tempo della pandemia.

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Misure per il sostegno del lavoro
Sostegno al reddito dei lavoratori coinvolti in situazioni di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per contrazione di volumi di traffico delle imprese, attraverso l’esonero contributivo con attivazione di contribuzione figurativa per almeno 6 mesi a carico dell’INPS e esonero dal versamento del 50% dei contributi previdenziali per quelle imprese che mantengano livelli di occupazione invariati al 31/12/2021 vs il 2020
ovvero
Previsione per l’anno 2020 dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per i lavoratori dei porti – alla stregua di quanto previsto all’art.6, dlgs 457/97 convertito in L.30/98, coerentemente con la Comunicazione della Commissione UE del 20/3/2020 che rende applicabile l’art.107 (2)(b) TFUE
Misure finanziarie
Sospensione, al fine di adeguare i piani alle mutate contingenze, relativa a qualsiasi atto processuale, comunicazione, adempimento inerenti a procedure ex art. 161 e 182/bis Legge Fallimentare, giustificata con l’impossibilità di rispettare i termini previsti dalla legge stante il processo di revisione dei piani e la difficoltà di elaborazione degli stessi.
moratoria a standstill di 18 mesi su tutte le esposizioni finanziarie sterilizzando la possibilità di accelerazione e altri rimedi dei finanziatori.
• assimilazione del comparto a quello aereoportuale (art.79 “cura Italia”)
sostegno agli accordi con ABI per la “cristallizzazione” degli attuali accordi in essere ai sensi dell’art.67 della legge Fallimentare per la durata di 18 mesi e estensione degli attuali finanziamenti ipotecari fino ad un massimo del 100% della durata residua degli stessi
istituzione di un fondo presso il MIT destinato a compensare i danni per l’arresto e/o riduzione delle attività delle nostre imprese.

Misure per il sostegno dei costi operativi e la ripartenza
Esenzione dal pagamento dei canoni concessori sino almeno al 30 settembre tenuto conto (anche in modo proporzionale in termini di eventuali riduzioni) del decremento o azzeramento dei traffici.
Risulta peraltro evidente in questo scenario l’applicazione del principio di causa di forza maggiore o “factum principis” che pone il concessionario nell’impossibilità sopravvenuta di fruire del bene avendo subito pregiudizio da azzeramento/riduzione dei traffici)
Ripristino degli strumenti di super e iperammortamento anche sugli investimenti in beni strumentali effettuati entro il 31 dicembre 2020
Integrazione art.17, l.504/1995 smi dei carburanti utilizzati per mezzi operativi portuali
Dare piena attuazione e attivazione allo Sportello Unico Doganale (ex L.350/2003 e smi)
Provvedere affinchè i procedimenti amministrativi disciplinati dal codice della navigazione e dalla legge n. 84/1994, di cui siamo parte siano obbligatoriamente eseguiti dall’Autorità di sistema portuale e dalle imprese, in via telematica attraverso sistemi che garantiscano la forma scritta dei documenti informatici e la tracciabilità del flusso documentale del procedimento amministrativo in tempo reale.

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Volendo guardare oltre, ma non troppo, una suggestione che deve essere valutata attentamente in considerazione delle effettive potenzialità di sviluppo e tenuta che sta generando nel mondo, laddove effettivamente realizzata si potrebbe costruire un modello di ZES che per essere veramente competitiva deve valere per l’Italia intera e che non sia certo il simulacro di ZES previsto dall’attuale quadro normativo di cui al DL 91/2017 e ss.mm.ii.
Una ZONA ECONOMICA SPECIALE “DI SALVAGUARDIA PER L’ITALIA“, in quanto è lo strumento più idoneo, in questo momento, per il bene dei lavoratori, delle imprese e delle famiglie del Sistema Paese, perché avvalendosi degli incentivi applicati secondo l’evoluzione funzionale delle best practices presenti nelle migliori ZES al mondo è la strategia più efficace per creare l’insediamento di nuove imprese, l’attrazione di FDI e per consentire la sopravvivenza delle imprese italiane già esistenti.

Questi sono solo alcuni esempi, contingenti che tutto il mondo Associativo del Cluster sta richiamando: credo sia sostenibile che la convergenza di tutti gli attori e protagonisti della supply chain marittimo portuale significhi quantomeno che non ce la raccontiamo!
Il combinato disposto delle misure richieste non prevede un carico sulle finanze dello stato eccessivo (in linea con quelle degli Armatori … anzi viste le correlazioni in diverse aziende, molte misure e azioni volutamente si compenetrano) e tutelerebbe i lavoratori dei porti, le imprese e il sistema logistico che dai porti si dirama
Ci sarà poi modo e tempo di verificare come compensare allo Stato quanto “anticipato”, individuando percorsi e meccanismi a tasso 0 che nei prossimi anni (non meno di 3) accompagnino le aziende che potranno permetterselo in una dilazione di refounding virtuosa verso lo Stato secondo principi di sostenibilità solidaristica che andranno individuati. Ma ora serve liquidità! Intanto vediamo come si comporteranno l’Europa e la BCE, ma non aspettiamo!

 

 

 

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