Parla l’ammiraglio Piero Pellizzari, direttore marittimo del Veneto: «Venezia porto e resiliente, ha continuato a lavorare grazie a noi tutti e l’Autorità marittima ha mantenuto la barra al centro». A Becce, a.d. F2i Holding Portuale: «Adesso credo sia possibile ragionare in termini infrastrutturali».
Lucia Nappi
VENEZIA – «Il ruolo del Propeller per i porti in Italia è fondamentale. La portualità veneta con i suoi numeri, non solo Venezia ma anche Chioggia, ha un ruolo strategico, ma spesso abbiamo bisogno di ricordarlo cosa vuol dire la portualità. In questo il Propeller può essere fondamentale per ricordarlo a tutti, perché non è mai sufficiente». Lo dice l’ammiraglio Piero Pellizzari, direttore marittimo del Veneto e comandante della Capitaneria di porto di Venezia, all’apertura dell’anno del Propeller Club Port of Venice, incontro svolto il 10 settembre a Mira.
Venezia porto resiliente
«In questo passato anno e mezzo, l’Autorità marittima mantenuto la barra al centro, il porto ha continuato a lavorare grazie a noi tutti e, Venezia si è dimostrato, ma lo era già, un porto assolutamente resiliente che ha consentito alle merci di entrare e uscire attraverso i propri servizi. Questa è stata una grande prova».
In risposta all’ottimismo espresso dal presidente di Federagenti, che lo ha preceduto, Pellizzari sottolinea: «Sono tre anni che sono qui e adesso c’è veramente motivo per essere ottimisti» – «Con l’AdSP completamente insediata, con l’interesse dimostrato dal ministro, e con tutte le altre istituzioni che porteranno il proprio contributo, abbiamo la possibilità di affrontare le difficoltà, sebbene queste siano concrete e grandi».
F2i Holding Portuale, Marghera e Chioggia
«Adesso credo sia possibile ragionare in termini infrastrutturali» conclude Pellizzari rivolgendosi ad Alessandro Becce, amministratore delegato di FHP (F2i Holding Portuale) maggiore operatore italiano attivo nella gestione dei terminal portuali per rinfuse, che dal 2019 ha acquisito i due terminal di Marghera (gestiti da Multiservice e Transped partecipate al 100%) e il terminal di Chioggia (gestito da So.Ri.Ma. partecipata al 100%) oltre al terminal rinfuse di Marina di Carrara.
«Se c’è la possibilità di aumentare di qualche centimetro il pescaggio, sicuramente lo faremo» – tiene a precisare – «ma credo che ci sia anche la possibilità poter ragionare in termini infrastrutturali. I segnali che leggo per il futuro sono questi. E in questo senso condivido la visione ottimistica di Santi».