Santi (Federagenti): “Venezia sarà il primo porto sostenibile”

Propeller Venezia

Santi, presidente di Federagenti su Venezia: “Tutti gli sforzi che stiamo facendo, incluso la gestione del Mose, devono però far pensare che saremo il primo porto che saprà gestire nella maniera più totale le variazioni climatiche che tutti i porti cominceranno a subire”.

LuciaNappi

VENEZIA – Un chiaro tono di ottimismo quello di Alessandro Santi presidente di Federagenti, intervenuto alla serata di avvio dell’anno sociale del Propeller Club Port of Venice, parlando delle sfide che attendono il porto di Venezia: “Tutti gli sforzi che stiamo facendo, incluso la gestione del Mose, devono però far pensare che saremo il primo porto che saprà gestire nella maniera più totale le variazioni climatiche che tutti i porti cominceranno a subire. Vediamo di leggerla con questo tono pro attivo”.

E ancora – “E’ importante che questo porto arrivi ad essere il primo porto sostenibile”

Per il presidente di Federagenti il tema della sostenibilità ambientale è uno dei fattori importanti, su cui si gioca il futuro del porto, ma non l’unico, indicando pertanto anche di declinare la sostenibilità sul tema economico e sociale. “Cerchiamo di essere ottimisti, di lavorare per il bene del nostro porto con una visione in cui dobbiamo rendere opportunità quelle che potrebbero sembrare difficoltà”.

Santi sull’aspetto della coesione del Cluster marittimo ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dal Propeller Club Port of Venice, per la crescita e sviluppo del porto, integrato al ruolo del Venezia Port Community a quello delle altre esperienze che derivano dalle istituzioni nell’attività di promozione portuale e marittima.

Riivolgendosi inoltre alle autorità presenti ha concluso: “Sono ostacoli che se lavoriamo insieme riusciremo a superare e fare un grande salto in avanti anche se le difficoltà oggi ci sembrano insormontabili, ma abbiamo tutte le capacità e i numeri”.

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Riguardo ai numeri, in termini di quantità e di volumi, delle ultime settimane e in questi mesi, ci sono segnali positivi – non dimenticando di specificare però che il non riuscire a asbarcare parte della merce, fa sì che molta venga rifiutata a favore di altri porti.

 

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