Rischio blocco del sistema logistico – Assologistica, Fedespedi e Conftrasporto gli appelli

Logistica Trasporti

MILANO – Come affrontare l’attuale emergenza delle imprese del settore Logistica, Trasporti e Spedizioni, un sistema a rischio “blocco” e che da solo sostiene il peso del lockdown nazionale. Le proposte e le richieste al Governo dalle associazioni datoriali del settore: le necessità immediate e le prospettive del dopo epidemia, per un settore che da solo vale il 9% del Pil nazionale e riconosciuto essenziale per l’economia del Paese.
Assologistica, Fedespedi e Confcommercio-Conftrasporto, gli appelli al Governo: le proposte economiche da mettere in campo; i problemi immediati della “liquidità delle imprese” e la strada suggerita e cercata nel rapporto con l’Europa.

ASSOLOGISTICA, Le proposte
Assologistica, associazione delle imprese di logistica, le proposte concrete al Governo per il settore (rappresentato dai codici Ateco 49-50-51-52-53-89.92)  «una terapia d’urto forte e prolungata nel tempo, anche se basata su pochi essenziali interventi, così riassunti:
• DECONTRIBUZIONE STRAORDINARIA PER ABBATTERE IL COSTO DEL LAVORO E MANTENERE L’OCCUPAZIONE
• CREDITO DI IMPOSTA SUGLI ACQUISTI DI DPI
• RICONOSCIMENTO IMMEDIATO PER LA LOGISTICA DELLO STATUS DI “SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE”
L’Associazione chiede l’adozione di misure per il sostegno finanziario delle imprese. L’estensione del decreto Cura Italia anche alle grandi imprese per il supporto all’occupazione. Lo sblocco immediato dei crediti fiscali vantati dalle imprese (IVA, IRES, IRAP) in forma di liquidazione, oppure, in forma di smobilizzo del credito verso il settore bancario, con copertura di garanzia da parte dello Stato. E ancora la soppressione dell’aumento IRES per i concessionari di demanio pubblico. Infine per le misure a sostegno delle imprese che esportano: sospensione delle restrizioni previste dal dpcm del 22/3/2020 per le sole attività svolte dalle imprese del settore logistico a favore di clienti esteri.
: «In questo difficile momento e nei momenti che seguiranno nel dopo-emergenza al nostro Paese e a tutte le sue componenti produttive sarà chiesto uno sforzo importante» –  «Noi logistici faremo la nostra parte» – dichiara il presidente di Assologistica, Andrea Gentile – «come abbiamo sempre fatto (e dimostrato anche in questi giorni), ma lo Stato deve fare la sua, stando al nostro fianco in quella che si sta configurando come una sorta di ricostruzione del Paese».

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FEDESPEDI, Allarme liquidità
Fedespedi, associazione di rappresentanza delle imprese di spedizioni, denuncia l’allarme liquidità – La Logistica non è una banca e le imprese di spedizioni non possono garantire l’operatività senza i pagamenti della clientela. Questa la denuncia lanciata dalla presidente dell’associazione, Silvia Moretto. Le imprese della logistica «non possono sostenere da sole l’onere del lockdown. Senza condizioni normative e finanziarie adeguate, rischiamo il blocco del sistema logistico»
Magazzinaggio: Viene inoltre da Fedespedi la richiesta al Governo di un chiarimento sull’attività di magazzinaggio, che questa sia pertanto consentita per tutte le imprese, anche quelle in cui il processo produttivo è fermo. Fondamentale perché gli operatori possano proseguire le attività di consegna e ritiro della merce, in una situazione attuale che vede gli hub portuali e aeroportuali sono vicini al livello di capacità massima di contenimento dei container.

Confcommercio e Conftrasporto, Bce le risorse
Le richiesta di «dare la massima liquidità possibile reale alle imprese» spiega il vicepresidente della associazione, Paolo Uggé: «le risorse, messe a disposizione dalla Bce a costo zero, siano garantite alle piccole e medie imprese e non alle ‘solite note’ condizioni, ma a tassi vicino allo zero». Questa è l’unica strada percorribile, secondo Uggè, la stessa indicata dall’ex presidente della Bce Mario Draghi per dare a cittadini e imprese il sostegno necessario alla sopravvivenza. Che il Governo si comporti «nei confronti delle autorità europee non in modo servile ma sostenendo le nostre ragioni» – «Perché guardiamo ai ‘Coronabond’ o ad altre invenzioni che servono solo a far perdere tempo, quando la soluzione esiste già ed è facilmente percorribile?», conclude il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio.

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