LIVORNO – Import, export, logistica e consulenza doganale: “chiedici una soluzione personalizzata, saremo felici di trovarla!”. Questo è uno degli slogan con cui si presenta sul web il Gruppo Fratelli Colò SpA, azienda nata quasi 40 anni fa da un’idea dei fratelli Giampaolo e Gianfranco, originari dell’Abetone poi trasferitesi a Livorno.
Società attiva nei settori food & beverage, fashion, automotive, forestale con magazzini e cinque sedi in Italia: Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria e Friuli Venezia-Giulia, controlla una quota di maggioranza della casa di spedizione F.lli Ferretti S.r.l. di Perugia e partecipa al capitale sociale di Logistic Solution Srl di Collesalvetti in provincia di Livorno, di CSC Vespucci S.r.l. e di Trailer Service S.r.l. di Livorno. Per un fatturato stimato 2022, di Colò F.lli S.r.l. e F.lli Ferretti S.r.l, di oltre 80 milioni di euro.
La società, dal dicembre scorso, è diventata parte della trevisana DB Group che ne ha acquisito la maggioranza azionaria dando vita ad un gruppo da oltre 400 milioni di fatturato e 740 dipendenti, all’interno del quale, tuttavia, la Fratelli Colò continua ad operare in maniera indipendente.
«Direi che è un “coming together” più che un’acquisizione, noi siamo molto orgogliosi di questo». Ha spiegato a Corriere marittimo Daniel Hager managing partner insieme ai fratelli Colò, Luca (che è anche presidente del CdA) e Michela.
Hager è il socio internazionale, l’imprenditore americano nel settore wine & spirits che ha fatto ingresso nel Gruppo dal 2018. Corriere marittimo lo ha incontrato a quasi un anno di distanza dall’accordo con DB Group. Il manager ha fatto il punto su obiettivi e strategie, anche alla luce del rapporto sinergico con il nuovo socio.

Quando dice “Noi”, esattamente a chi si riferisce?
«Intendo il Gruppo DB Group, la Fratelli Colò e la Fratelli Ferretti. Ma parlo anche di un Noi “italiano”, sebbene io sia americano, è un punto di vista che ho acquisito essendo in Italia ormai da quasi 13 anni. Porto con me anche un bagaglio di conoscenza americana che posso applicare nelle varie situazioni, ma c’è l’orgoglio di questo gruppo Noi»
A dicembre 2022 c’è stata la chiusura dell’accordo con cui DB Group è entrata in quota di maggioranza alla Fratelli Colò. Cosa è cambiato e cosa ha comportato?
«Il passaggio non è completato, ma è in “process”. Comporta un cambio da parte di un’azienda forte, la F.lli Colò, che con i soci DB Group diventerà un’organizzazione.
Oggi dobbiamo essere organizzati, gli strumenti che stiamo mettendo in campo sono di livello adeguato alle esigenze dei nostri clienti. In termini di tecnologia, cyber security, legal department. Strumenti che porteranno ad essere più veloci, più forti, più presenti, più vicini al cliente e ad essere più mirati a lungo termine».
Ma gli strumenti non valgono niente se non andiamo tutti nella stessa direzione, comporta collaborazione e una mentalità pronta ad accettare gli strumenti, l’obiettivo è quello di rispondere al nostro cliente» – «Il nostro coming together con DB Group sta valorizzando molto la capacità strategica e operativa della Fratelli Colò».
Potete contare su di un network superiore con DB Group
«Le spedizioni sono efficienza, il network di DB Group è globale, se siamo sotto lo stesso ombrello e utilizziamo gli stessi strumenti, il vantaggio strategico è di essere un network. Così DB Group può guardare alla Fratelli Colò dove è strategicamente presente per la logistica: a Livorno, Trieste, Bologna, La Spezia. La Fratelli Colò ha infrastrutture non indifferenti, stiamo solo iniziando a mettere insieme le forze.
Ritorna il concetto del “coming together”, due organizzazioni sinergiche sia geograficamente che nella clientela e nei settori. DB è fortissimo nel fashion, logistica, fine logistics, nel customer service (hand2hand) con strumenti per fare “tailored services” per il cliente. E la stessa mentalità della Fratelli Colò, sinergica nel modo di approcciare il cliente. Così come i settori, parliamo la stessa lingua di DB Group».
Import e export, come si bilancia la vostra attività?
«Quando sono entrato nella società l’attività era più sbilanciata sull’import. Poi abbiamo aggiunto diversi servizi di logistica rispondendo alla domanda del cliente e siamo cresciuti sull’export che, tuttavia, non è ancora è ancora al 50%. Ma il nostro volume di export ci permette di avere una sana “conversation” con i carrier, offrendo un forte import e un livello di export sempre crescente che ci permette di avere efficienza».
Quali sono i vostri porti e interporti di riferimento?
«Essendo anche AEO questo ci permette di operare in ogni porto. Siamo sempre in evoluzione, adesso stiamo investendo molto nel trasporto aereo. E’ una sinergia con DB Group che ha una consolidata via aerea, per esempio, nel mercato del fashion».
Quale è il peso dei vostri settori merceologici, alcuni pesano più di altri?
«Il Fashion è importante, le auto e il movimento a terra sono molto importanti, così come il vino in export su cui investiamo molto, ma anche le gomme.
Un settore interessante è quello delle rinnovabili in cui ci stiamo muovendo molto bene: i prodotti sono pannelli solari e impianti, quindi special cargo, cabine per lo stoccaggio di energia».
Segue esclusivamente il settore e il mercato del vino?
«Non seguo solo quel settore, ovviamente il mio background è nel vino, ma sarebbe troppo riduttivo. Apporto un aspetto internazionale, viaggio spesso e parlo con il cliente estero, vado spesso negli Stati Uniti».
Quali sono i vostri mercati di riferimento dove spedite?
«Spediamo ovunque, gli Stati Uniti sono un mercato importante per l’export soprattutto East Coast, ma arriviamo anche in West Cost. A Perugia con la Fratelli Ferretti abbiamo il mercato delle gomme con cui facciamo settimanalmente: Svizzera, Germania Francia e in tutta Europa. Siamo forti anche nelle isole, la Sardegna».
«Ferretti è un brand fortissimo in Umbria, quest’anno celebra i 70 anni dalla nascita, gruppo presente per i clienti e rappresenta un territorio splendido».
Riguardo al tema della sostenibilità ambientale?
«Oltre alle rinnovabili, di cui parlavo, con DB Group abbiamo un magazzino, il polo logistico green “Casei Gerola Logistics Park”, a sud di Pavia situato a pochi chilometri dai caselli autostradali della Milano-Genova A7 e della Torino-Brescia A21. Unico in Italia, la cui classificazione energetica è leed platinum, ovvero neutral. Rappresenta il futuro, zero impatto, quindi il nostro cliente avrà la possibilità di tracciare il carbon footprint e avvalersi di una catena logistica con soluzioni green. Siamo molto orgogliosi di questo».
