TDT, dietro le quinte l’accordo CPL-Grimaldi, Raugei: «Investimenti, Darsena Europa, MSC e possibili accordi»

Parla Enzo Raugei, presidente Compagnia Portuale Livorno, l'ingresso in TDT al 5% con il Gruppo Grimaldi, il futuro sviluppo della banchina - Il percorso da essere soci fondatori di TDT poi in partecipazione prima con Contship, poi con i genovesi di GIP e infine con i fondi. Oggi il ritorno al core business principale.
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LIVORNO – Enzo Raugei, presidente della Compagnia Portuale di Livorno, nel dietro le quinte dell’accordo con il Gruppo Grimaldi che vede la società cooperativa fare ritorno sulla banchina container del porto di Livorno, Terminal Darsena Toscana con il 5%. La quota è stata ceduta da Grimaldi Euromed S.p.A., che detiene la maggioranza (75%) il restante 20% fa capo a Grimaldi Deep Sea S.p.A.

Un viaggio nel percorso che ha visto CPL socio fondatore di TDT, poi in partecipazione con Contship Eurokai (2001-2010) quindi in società con i genovesi di GIP, infine al 20% nel breve periodo con i fondi Infracapital e Infravia.

Adesso per la Compagnia Portuale di Livorno «un ritorno dell’investimento nel core-business» – ha spiegato il presidente Raugei a Corriere marittimo, ma anche motivo per cui essere «lusingati» al fianco di un «Gruppo importante» sebbene con una piccola partecipazione, al 5%, quota che può raddoppiare.

Sullo sfondo i progetti di sviluppo della banchina previsti dalla proprietà, tra questi l’istanza presentata per la Piattaforma Europa. Il progetto determinante la cui realizzazione sarà lo spartiacque per la presenza futura del porto di Livorno sugli scenari globali.

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Presidente Raugei, l’ingresso di CPL nell’azionario di TDT al 5%, quota ceduta da Grimaldi Euromed, come commenta?

«Per noi rappresenta un ritorno dell’investimento nel core business, perché entriamo come soci in una società importante, inoltre eravamo soci fondatori di TDT.
Riteniamo che questo sia utile per rafforzare la nostra posizione complessiva nel porto, torniamo appunto nuovamente a investire nel core business. Vediamo in questo una prospettiva di sviluppo importante, non solo collegata a quella che è l’attività di Darsena Toscana, ma anche rispetto ai progetti che la stessa TDT ha per il futuro».

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Quali sono i progetti futuri di TDT?

«Investimenti infrastrutturali importanti relativamente al potenziamento dell’attuale terminal. Poi come è noto a tutti TDT ha presentato anche un’istanza per la realizzazione della Piattaforma Europa, dei primi due moduli banchina compresa, la quale sta attendendo risposte dall’Autorità di Sistema».

Cosa intende, può spiegare meglio?

«Ad oggi c’è un’istanza presentata da Grimaldi, una manifestazione di interesse presentata da MSC. Non so poi l’Autorità Portuale che strada prenderà, le ultime dichiarazioni indicano quella della gara. Credo, visto l’interesse che Livorno ha sullo scenario internazionale, che si potrebbe presentare anche qualche altro soggetto».

Un possibile accordo con MSC?

«Io l’ho sempre dichiarato, ci sono due soggetti interessati, l’opera è grossa, quindi dovrebbe esserci spazio per entrambi. L’accordo potrebbe essere un elemento di ulteriore sviluppo e possibilità di attrattività per il porto di Livorno».

Voi siete soci fondatori di TDT, quali sono i passaggi storici salienti?

«Facemmo il primo accordo con Contship Eurokai nel 2001, ma ci fu una fase precedente in cui divenimmo soci al 100% di Darsena Toscana, immediatamente dopo riuscimmo a fare questo accordo con Contship Eurokai fino al 2010, a quella data è subentrato (al 50%) il Gruppo Gip con i genovesi (ndr guidati da Luigi Negri). Successivamente noi cedemmo il 30%, per problematiche che avevamo a livello generale e finanziario. GIP nel 2017 ha venduto ai fondi Infracapital e Infravia noi rimanemmo al 20%. Ma al tempo i fondi puntavano a fare aumenti di capitale per poi presentare la gara per la Piattaforma Europa, cosa che non è avvenuta. Quindi per non vedere diluire ulteriormente quel 20% nel 2018 decidemmo di uscire, in cambio di una certezza pluriennale sul lavoro».

L’attuale partecipazione al 5%?

«Oggi rientriamo con una piccola percentuale, che può diventare il 10%, è un peso importante dal nostro punto di vista».

TDT da sempre banchina a vocazione container, anche nell’attuale Piano portuale, ma utilizzata dalla nuova proprietà anche per le auto nuove, quale è il suo futuro?

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«È il tema che ha animato il dibattito locale. Però mi sembra che la questione si sia ridimensionata perché le auto che movimenta TDT sono solo relative all’armatore UECC, e qualche nave diretta di Grimaldi quando ci sono degli impedimenti sugli altri terminal. Comunque il movimento complessivo è rimasto abbastanza contenuto, è quello che la proprietà aveva dichiarato».

Per il 2025 TDT prevede di raggiungere i 400mila teus movimentati, con un aumento di oltre il 10% del traffico rispetto al 2024, quali gli obiettivi futuri?

«Per come stanno andando questi mesi dell’anno, penso che chiuderanno con un numero superiore ai 400mila teus. Inoltre la proprietà è in contatto con alcuni operatori, potrebbe arrivare un nuovo servizio già a partire da fine luglio. Sarà il terminal che darà l’annuncio. Comunque questo ci fa sperare che sicuramente supereremo quella soglia».

Soglia che era ampiamente superiore negli anni passati

«Si, negli anni passati i numeri erano superiori, poi c’è stata una flessione importante. Però rispetto al 2023 c’è stato un buon recupero, l’anno più negativo è stato il 2023 perché il terminal è rimasto in stand-by per la querelle si-no a MSC da parte dell’AGCM, commercialmente il terminal è rimasto fermo e anche danneggiato».

Un commento conclusivo?

«Per noi questa operazione è importante, come ho detto è un’inversione di tendenza. Siamo lusingati di partecipare a tutto questo con un Gruppo importante, quale il Gruppo Grimaldi che punta molto su Livorno ed è il primo cliente del porto. Essere a fianco, in una società come Darsena Toscana, ad un soggetto di questo spessore per noi rappresenta sicuramente una scelta strategica di sviluppo importante».

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