TDT Livorno: Msc esce di scena, entrano i traghetti di Grimaldi? L’automotive sull’ex area Trw

Il punto sul porto di Livorno, l’iter del progetto Darsena Europa prima fase, la futura proprietà del terminal container Darsena Toscana e i nuovi sviluppi delle aree ex Trw.
Porto Livorno TDT

LIVORNO – L’imminente ridefinizione nello schiacchiere del porto di Livorno – L’uscita di scena definitiva della famiglia Aponte (Msc) dall’offerta per l’acquiszione della Darsena Toscana, notizia che Corriere marittimo ha appreso da fonti bene informate sui fatti, ma che al momento non è ancora stata ufficializzata. Entrerà in corsa per  la Darsena Toscana l’armatore dei traghetti, Grimaldi? A confermarlo sembrerebbe la possibile collocazione dell’automotive sulle ex aree Trw.

Darsena Europa, prima fase:

Ad inizio settimana il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha reso nota l’avvenuta pubblicazione da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno settentrionale della documentazione integrativa relativa al progetto: Porto di Livorno. Progetto Prima fase di attuazione Piattaforma Europa, in attesa del parere definitivo di VIA Valutazione di Impatto ambientale. Documentazione integrativa che era stata richiesta dalla Commissione di Via e dalle numerose osservazioni al progetto.

Trascorsi 30 giorni, entro il 2 novembre, la Commissione tecnica di Via dovrà quindi pronunciarsi in modo definitivo.
Durante questi 30 giorni “chiunque abbia interesse” potrà presentare le eventuali osservazioni sulla Documentazione integrativa. Il commissario straordinario per la Darsena Europa, il presidente dell’AdSP Mar Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri, intercorsi i 30 giorni e al momento in cui riceverà il parere positivo, potrà avviare l’affidamento dei lavori a mare dell’Opera, prima fase.

Il progetto della nuova Darsena Europa – così come riferito dall’AdSP,  a regime prevede di arrivare a movimentare circa 1,6 milioni di teu, circa il 50% in più rispetto a quanto attualmente movimentato dallo scalo.

TDT, esce MSC 

Nel porto di Livorno, parallelamente al progetto della maxi Darsena Europa, altre vicende si stanno sviluppando.
In primo piano la proprietà del Terminal Darsena Toscana, terminal container dello scalo, con circa 320 dipendenti. Nel 2022 la banchina ha movimentato  467.938 teu, di cui traffico gateway 279.316 teu pieni (+29% sul 2021)  container vuoti pari a 110.059 teu (+43,9%) e transhipment (78.563 teu).

Il terminal container, controllato oggi dal Gruppo Investimenti Portuali (GIP) in cui siedono al 95% i fondi anglo francesi Infracapital e Infravia, per il quale nel gennaio scorso veniva ufficializzata l’offerta di acquisizione da parte del colosso Msc – armatore numero uno al mondo nel settore container, tra i maggiori operatori logistici globali e in costante crescita – tramite Till e la controllata Csm Italia-Gate Spa. Operazione per un valore circa di 150 milioni di euro, ma vincolata dal parere positivo dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – AGCM, che avrebbe dovuto autorizzarne l’ingresso nella proprietà. 

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L’addio di Aponte a TDT

Ma nei mesi successivi ad allontanare, sebbene non definitivamente, MSC dalla banchina della Darsena Toscana furono lo stop e le condizioni poste dall’AGCM. Sotto la lente di ingrandimento del Garante le eccessive concentrazioni e i possibili rischi di posizioni dominanti. Quindi in primo piano la presenza di Msc nello scalo livornese sulle antistanti banchine del Terminal Lorenzini, terminal container oltre che merci varie. Inoltre la presenza del gruppo di Ginevra nei diversi terminal container della fascia tirrenica-ligure, da La Spezia a Genova. Infine la presenza dell’armatore-terminalista in molti altri scali nazionali.

L’uscita di scena di Aponte su TDT, tuttavia, in questi mesi non era né definitiva, né certa e a fine agosto  proseguivano le dichiarazione dell’AdSP in cui si auspicava ad una ripresa della trattativa.

Allontanamento che adesso, secondo quanto riferito a Corriere marittimo da fonti bene informate sui fatti, sarebbe definitivo. La famiglia Aponte sembrebbe uscita di scena  dall’operazione di acquisto di TDT. La notizia, al momento, non è stata ufficializzata o confermata.

Grimaldi in corsa per TDT?

Al contempo nelle ultime ore un’altra voce ufficiosa ha iniziato a circolare sulle banchine, secondo cui Grimaldi – l’armatore che su Livorno ha investito in maniera importante nel settore ro-ro e ro-pax – sarebbe in corsa per l’acquisizione della Darsena Toscana.

Un ingresso quello dell’armatore del ro-ro che muterebbe la destinazione merceologica dell’attuale terminal container, del resto come previsto il progetto Darsena Europa permetterà “di liberare gli spazi dell’attuale porto commerciale, destinandoli ad altre tipologie di traffico”.

Lo scalo toscano con i traffici di Grimaldi e del competitor del settore traghetti, il Gruppo Onorato, è uno dei principali porti nel traffico di ro -ro e ro-pax, oltre ad essere il principale scalo italiano per l’automotive, auto movimentate dalle stesse navi del gruppo Grimaldi. E traffico per il quale gli spazi a terra non sono mai abbastanza. Nel 2022 il porto di Livorno ha movimentato 467.938 teu, di cui traffico gateway 279.316 teu pieni (+29% sul 2021)  container vuoti pari a 110.059 teu (+43,9%) e transhipment (78.563 teu).

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Guerra dei traghetti a Livorno

Il porto di Livorno in questi anni è stato, anche, teatro della guerra dei traghetti e delle banchine tra i due armatori, Grimaldi e Onorato. Guerra che, in seguito all’acquisizione da parte di MSC del Gruppo Onorato, adesso ha solo cambiato in parte i vessilli ed ha alzato la posta in gioco.

Da non sottovalutare che l’armatore Guido Grimaldi dal palco di Manduria, dove si era riunita Alis ad inizio luglio, aveva lanciato un appello al viceministro Edoardo Rixi, affinché fosse garantita “un’azione amministrativa corretta e trasparente volta a favorire la libera concorrenza”. Nel mirino dell’armatore e presidentte di Alis, le questioni sulle banchine genovesi del Terminal San Giorgio e livornesi di Sdt dove TDT e Sintermar (quindi anche Grimaldi) si spartiscono equamente il 50% azionario.

Terzo step, l’area ex Trw

Un altro passaggio fondamentale che concretizzerebbe l’ipotesi dell’ingresso di Grimaldi sulla banchina della Darsena Toscana, è la questione dell’area ex Trw la cui acquisizione da parte del Gruppo F.lli Neri è stata annunciata la scorsa settimana in conferenza stampa, come già riferito da Corriere marittimo.

Risultato di un’operazione, durata tre anni, condotta da una partnership pubblico-privato (AdSP, Comune, Confindustria LI MS e oggi fusa con Confindustria Firenze e Gruppo Neri).

Un’area quella dell’ex Trw strategica dal punto di vista logistico perché vicina al porto, alle infrastrutture viarie e in futuro alla ferrovia. Area, definita in conferenza stampa: “di interesse per un insediamento produttivo” per l’espansione produttiva del territorio, ma anche parte di un progetto di più ampio respiro che “guarda all’espansione dell’area manifatturiera di Firenze”. 

Intanto sul terreno in questione, 184 mila metri quadri di cui 55 mila coperti, i lavori di ripristino sono gia iniziati, le ruspe stanno spianando dei grandi piazzali e guardare bene su google map ecco cosa c’è scritto: Trw Automotive Italia spa.

Trw
Google Map, l’area ex Trw confinante con via F. Enriquez

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