Vado Gateway dalla “visione” alla partenza – Parola d’ordine: “Safety for Life

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Inaugurato il nuovo Terminal container Vado Gateway, semi automatizzato, moderno  per l’Italia ma standard se comparato con il Nord Europa con i mercati cinesi – Quali saranno i prossimi servizi ad entrare nella nuova piattaforma? Almeno 5 per la fine del 2020.

Lucia Nappi

VADO LIGURE – Taglio del nastro per Vado Gateway, il nuovo terminal container di Vado Ligure di APM Terminals Vado Ligure Spa, società composta da APM Terminals (50,1%) e dai cinesi di Cosco Shipping Ports (40%) e Qingdao Port International (9,9%).

Musica e sole sulla piattaforma di Vado Gateway, nella giornata dell’inaugurazione, forse la prima giornata di sole dopo l’ondata infinita di mal tempo che si è abbattuta sul territorio. Qualcuno accenna a dire che sia di buon auspicio, indubbiamente un bel contesto per la cerimonia di taglio del nastro del Terminal che poi si trasforma in spettacolo e festa sulla piattaforma.

In tutto quasi 700 gli ospiti della cerimonia, tra questi tutti i 240 dipendenti di Vado Gateway, che a fine 2020, quando il completamento del Terminal sarà pienamente realizzato, saranno circa 300. A questi sulla maxi banchina si aggiungono i 150 lavoratori dell’attiguo Reefer Terminal, hub logistico della frutta gestito sempre da APM Terminals Vado Ligure Spa. Presenti le istituzioni: il presidente della Regione, Giovanni Toti, il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini, il sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano, oltre al direttore marittimo della Liguria, ammiraglio Nicola Carlone e il sottosegretario delle Infrastrutture e dei trasporti Salvatore Margiotta. Per APM Terminals il Ceo, Morten H. Engelstoft, tutto il corpo dirigenziale di Vado Gateway guidato dall’amministratore delegato, Paolo Cornetto.

Obiettivo superare 1 milione di TEU

Un sistema terminalistico che quando Vado Gateway sarà a regime, e quindi tra qualche anno, sarà in grado di superare il milione di TEU, dato che la sua capacità stimata è di circa 900 mila TEU che vanno quindi sommati ai 250 mila del vicino Terminal della frutta. Il sistema portuale Vado Gateway-Reefer Terminal favorirà sinergie di servizi, traffici e clienti a livello internazionale. Lo dicono sia Cornetto che il presidente dell’Autorità di Sistema.

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Nel giorno dell’inaugurazione, la piattaforma passa da progetto a realtà: “Oggi finisce il progetto ed inizia l’attività. Da domani si lavora, con altri ritmi”, specifica Cornetto dal palco nella tensostruttura creata per l’evento-  rivolto ai suoi uomini e alle sue donne, i lavoratori che tanto hanno creduto nel progetto. Lo dicono nel video lanciato sullo schermo, che li vede protagonisti a raccontare di: “attese di anni”, “sangue e lacrime”, “procedure”, “progetti”, “burocrazia e lotte”.  Un iter lunghissimo che iniziato nel 2002, è approdato alla giornata inaugurale, passando attraverso date importanti come il 2008, anno in cui APM Terminals Vado Ligure Spa è aggiudicataria del bando di costruzione e gestione della nuova piattaforma.

Anni difficili” – spiega la sindaca di Savona Monica Giuliano -“in cui sembrava che quell’opera, per miopia politica, non dovesse essere realizzata” – “Grazie per aver creduto in quello che qualcuno chiamava una visione”- conclude  la sindaca rivolta a Engelstoft, rappresentante degli azionisti e guest star della manifestazione, ma che ha un appeal molto popolare tra il corpo dirigenziale di Vado Gateway.

Noi siamo parte di una opportunità” – dice Engelstoft – “Rafforzare la nostra presenza a Vado Ligure conferma il nostro forte impegno nella regione e l’importanza del ruolo che ricopre nello scacchiere logistico europeo. Vado Gateway è una parte importante della strategia globale di AP Moller-Maersk di diventare un’azienda logistica sempre più integrata, che mette in connessione e semplifica il commercio globale per aiutare i nostri clienti a crescere e svilupparsi”.

“Safety for Life”  e Automatizzazione:
All’ingresso del terminal ad ogni partecipante viene fatto indossare il giubbotto arancione con la scritta “safety for life”. “La sicurezza è al centro della nostra attiività, non va dimenticato” sottolinea Cornetto. Tema irrinunciabile per il “terminal semi automatizzato, con piazzale e varchi automatizzati, un terminal moderno per l’Italia, ma  standard se comparato con il nord europa o con i Terminal cinesi dove la ricerca di automazione è molto spinta”.

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Caratteristiche della Piattaforma
La banchina in tutto si sviluppa su 700 metri, inizialmente operativa solo parzialmente (450 metri), ma entro la fine dell’anno pienamente utilizzabile. Le sue caratteristiche vedono i fondali di 17,25 metri e una banchina con una altezza di 4,5 metri sopra il livello del mare, tale da rendere la struttura idonea anche alle navi di ultima generazione da 20-22 mila TEU. L’investimento complessivo è di circa 450 milioni di euro, di cui 180 milioni da parte di APM Terminals, 43 dei quali in project financing, la concessione prevede la durata di 50 anni.

Cosa manca adesso per rendere operativa Vado Gateway?
Quello che manca sulla parte di terra sono le infrastrutture: strade e ferrovie a completamento. In relazione alla chiusura delle autostrade A6 e A26 – “Siamo attenti e un po’ preoccupati”-  dice Cornetto – “Entrambe le autostrade sono state parzialmente riaperte e i lavori sulla A10 dovrebbero finire abbastanza rapidamente”.-“Dobbiamo puntare al ferro e a fare più ferrovie”. 

Le navi che entreranno nel terminal? chiediamo a Paolo Cornetto a margine (VIDEO):
“A partire dall’inizio di febbraio saranno i servizi già annunciati: Nord America Canada e Middleast, Golfo Arabico sud est asiatico”. “Durante il 2020 cercheremo di fare arrivare altri servizi. Per portare a regime e per sfruttare completamente la potenzialità dell’impianto ci vorrà ancora qualche anno“.

Quali saranno i prossimi servizi ad entrare a Vado Gateway?
Ai nuovi servizi ci stiamo lavorando, siamo abbastanza vicini speriamo di arrivare alla fine del 2020 con almeno 5 servizi presenti a Vado.

La Svizzera come canale di penetrazione per l’Europa?

“Anche, è un mercato interessante che possiamo sicuramente nel giro di un paio di anni essere in grado di servire adeguatamente“.

Rispetto ai porti dell’Alto Tirreno, sistema integrato o competitivo?

“La piattaforma integra un sistema portuale dell’Alto Tirreno che può fare di più, può raggiungere mercati che oggi non raggiungiamo. Più che in competizione noi pensiamo di poter sviluppare un sistema che può sviluppare ulteriori opportunità per il territorio ligure e per il nord Italia“.

 

 

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