Il Bacino è gestito dai Chantier Naval de Marseille la società di cui sono azionisti: San Giorgio del Porto (66,7%) e Costa Crociere (33,3%).
di Lucia Nappi
MARSIGLIA– E’ stato inaugurato ieri mattina il bacino 10 del Chantier Naval de Marseille che con 465 metri di lunghezza e 85 di larghezza, rappresenta il più grande bacino di carenaggio per le riparazioni navali del Mediterraneo, il terzo al mondo e l’unico cantiere in Europa occidentale in grado di ospitare navi di grandi dimensioni.
Inaugurato per la prima volta nel 1975 era in realtà inattivo dal 2011, poi dopo un complesso processo di ristrutturazione, iniziato nel 2013, il 23 ottobre scorso il bacino 10 ha aperto nuovamente le sue porte alla prima grande nave della compagnia MSC crociere che vi ha fatto ingresso per rimanervi per tre settimane. La programmazione delle attività del bacino prevede che entro la fine dell’anno vi siano ancora 2 navi di Costa Crociere e per il 2018, al momento, si parla di ben 10 unità che sono già programmate per le attività di riparazione.
La consegna dell’infrastrutture era slittata per ben due volte nell’ultimo anno, dal settembre 2016 all’aprile scorso, infatti un guasto alla sala pompe ne aveva ritardato i l’ultimazione dei lavori. Quindi l’inaugurazione di ieri è stata accolta con particolare soddisfazione dai rappresentanti del porto francese e della società Chantier naval de Marseille
Per un investimento complessivo di 28 milioni di euro, il progetto di ristrutturazione e ricostruzione del bacino ha visto impegnati fondi pubblici al 50%, finanziati dai 3 partner istituzionali: Stato, Consiglio regionale e Consiglio dipartimentale. Il restante 50% finanziato dai contributi dei fondi del porto GPMM e un prestito da Caisse des Dépôts .
Chantier naval de Marseille
Appositamente progettato per la riparazione delle grandi navi il bacino 10, insieme ai bacini 8 e 9, è gestito dalla Chantier Naval de Marseille la società di cui sono azionisti: San Giorgio del Porto (66,7%) e Costa Crociere (33,3%) .
La sua rinascita é stata scandita in questi anni da due date: il 2008 anno dell’acquisizione da parte dello storico cantiere genovese di riparazioni navali, San Giorgio del Porto, che attraverso questa operazione prevede l’allargamento del proprio business delle riparazioni e trasformazioni navali alle grandi navi. Infine il 2010 che è l’anno dell’ingresso in società di Costa Crociere.
San Giorgio del Porto
San Giorgio del Porto che ha portato a termine il progetto di smantellamento e demolizione della Costa Concordia, è parte della Holding Genova Industrie Navali (GIN) della quale fanno parte anche le tre controllate che operano in diversi segmenti del mercato dello shipping: I cantieri T. Mariotti spa specializzati nella costruzione di navi di lusso, Tecnonavi srl e Gerolamo Scorza spa nel settore degli allestimenti ed engineering navali.
Il Gruppo GIN nato nel 2008 dall’unione dei due cantieri T. Mariotti e San Giorgio del Porto, vede in società le famiglie genovesi Garrè e Bisagno che si spartiscono rispettivamente il 38,5% delle quote azionarie. Poi dallo scorso luglio ha fatto ingresso nel Gruppo con il 23% Finsea Spa la holding guidata dall’imprenditore genovese Luigi Negri.
“Con questo bacino potremmo ospitare qualsiasi nave al mondo oggi in servizio o in costruzione” ha commentato Ferdinando Garré, AD di San Giorgio del Porto e presidente di Chantier naval de Marseille, due cantieri complementari è l’obiettivo dello storico cantiere San Giorgio: “Genova e Marsiglia sono due realtà diverse per mercati e dimensioni, vogliamo sviluppare entrambe con un progetto di complementarietà” – spiega Garrè – “non metterle in concorrenza”.
Quindi, secondo la previsione di Garrè, le navi più piccole andranno a Genova dove il cantiere, con 130 occupati e 45 milioni di fatturato, da sempre lamenta la mancanza degli spazi necessari per vettori di maggiori dimensioni e punta alla privatizzazione dei bacini di carenaggio. Mentre le grandi navi andranno a Marsiglia dove potranno essere accolte negli spazi dei tre bacini con un cantiere che occupa 135 lavoratori e muove 30-35 milioni di fatturato.
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