NAPOLI – “Per mare transita il 90% delle merci, quale è il ruolo dell’Italia in questo contesto?” è la domanda alla quale ha risposto Mario Mattioli, presidente Confitarma, intervenendo alla presentazione del VII Italian Maritime Economy Report di SRM, alla IV Edizione di Naples Shipping Week, il Forum Internazionale sull’innovazione e la cooperazione per lo sviluppo del cluster marittimo del Mediterraneo, organizzato da The Propeller Club Port of Naples insieme a Clickutility Team.
Per l’Italia il cluster del mare, trasporti e cantieristica, ha un valore globale di 4 miliardi di euro “siamo il 2% del Pil nazionale” – sottolinea il presidente di Confitarma – “abbiamo 530 mila persone impiegate” – e aggregando i dati dello shipping con quelli della logistica e del turismo delle coste, che formano la blue economy, il settore rappresenta il 10% -15% del pil nazionale. E’ quindi un comparto fondamentale per lo sviluppo del Paese” – a dimostrazione di questo specifica Mattioli: “Siamo siamo stati tra i pochi a dover operare durante questo periodo”- “a supporto della pandemia” un’industria che ha consentito di al paese di non fermarsi”.
Tra i problemi che questa importante industria vive, specifica Mattiol: “è il non potere assicurare il cambio degli equipaggi all’estero” per tutte le difficoltà legate alla pandemia e alla manvcanza dei collegamenti aerei – “stiamo chiedendo amche a livello internazionale che questi key worker abbiano un trattamento uguale ad altri settori” – Un poblema che ha risvolti anche di riduzione della sicurezza del traffico marittimo.
In conclusione Mattioli specifica “Gradirei vivere in un Paese dove dove la professionalità sia considerata come normalità” – “ Vogliamo lavorare in maniera normale e non come qualcosa da celebrare come un atto eroico.” Emblematico in proposito il Ponte Morandi.
Nella stessa giornata Mario Mattioli è intervenuto alla sessione Pandemic shipping: impatti, resilienza, ripartenza, affrontando il tema della complessità della bandiera italiana, causa di riduzione della competitività a livello internazionale – “Si deve riuscire a rendere europea la nostra bandiera” o l’Italia sarà fuori dalla competizione internazionale – “O l’Italia è competitiva o l’Italia non sarà tra le bandiere del mondo” Il paese affronta costi inutili dati dal peso della burocrazia. “Noi chiediamo la de-burocratizzazione di norme che risalgono al 1800”. Per quanto riguarda la divisione dell’armamento italiano, Mattioli ha ribadito l’esigenza di un vero spirito associativo della categoria. “Bisogna essere uniti e non dare alibi al legislatore per non attuare una politica marittima comune”.
Successivamente, Fabrizio Vettosi, consigliere Confitarma, ha moderato la sessione #Ports and Finance: Green Deal & Blue Growth, alla quale è intervenuto Luca Sisto, direttore generale Confitarma che ha ribadito con forza il ruolo fondamentale della nave e dell’armatore nell’economia marittima portuale.
“Non si può parlare di governance portuale partendo dai porti. Un paese marittimo parte dal mare. Rivendichiamo almeno pari dignità rispetto alle infrastrutture logistiche sul territorio, che la governance portuale sia condivisa con chi ha un minimo di cultura marittima.”
Umberto D’Amato, vice presidente Commissione Tecnica Navale Sicurezza Ambiente di Confitarma, ha presieduto la prima sessione del Green Shipping Summit nel corso del quale è stata svolta una dettagliata analisi delle innovazioni tecnologiche, nuovi carburanti, nuove propulsioni, ricerca dell’efficienza energetica volte alla riduzione dell’impatto ambientale del trasporto marittimo
Laurence Martin, Capo servizio relazioni internazionali di Confitarma, ha moderato l’evento Future Proof Skill for the Maritime Sector: Technological Changes and Challenges, dedicato al progetto europeo SkillSea, di cui è partner ForMare.