Letture / L’Europa senza frontiere di Erasmo da Rotterdam

Riflessioni sulla pubblicazione di Lucia Felici "Senza Frontiere - L'Europa di Erasmo (1538-1600)".
Erasmus

di Ruggero Morelli

LIVORNO – Durante lo scorso mese di ottobre l‘Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale – ha organizzato a Portoferraio, Piombino, Livorno e Capraia, la tre giorni dedicata al progetto Erasmus.
Il Progetto dà la possibilità a uno studente europeo di effettuare in una scuola di un altro Stato dell’ UE un periodo di studio legalmente riconosciuto dalla propria scuola.

Che cos’è il programma Erasmus? Nato ufficialmente il 15 giugno 1987, il programma Erasmus offriva agli studenti universitari dei Paesi europei coinvolti la possibilità di studiare presso l’Università di uno stato aderente per un periodo di tempo compreso fra i 3 e i 12 mesi. Quel primo anno furono 3244 gli universitari degli 11 Stati allora aderenti che partirono per studiare all’estero.

L’Erasmus prende il suo nome da Erasmo da Rotterdam (1466-1536), il celebre umanista olandese che studiò e scrisse viaggiando per tutta Europa.
Più tecnicamente, Erasmus è anche l’acronimo di “European region action scheme for the mobility of university students”, una dicitura che fin dai primi anni ne evidenzia il carattere europeista.

Nel corso della sua storia e alla luce dei cambiamenti geopolitici verificatisi nel tempo, il piano ha allargato i suoi confini arrivando a includere fra i suoi partner anche Paesi extracomunitari. Dal 2014 il programma Erasmus amplia la portata del Lifelong learning programme (Llp), il programma di apprendimento permanente dell’Unione Europea fino al 2013, e di fatto lo sostituisce sotto la sigla di Erasmus.

Il nome fu proposto da Domenico Lenarduzzi, funzionario della Ue, e accettato dal consiglio anche per limitare la avversione degli stati del Nord Europa contrari alle spese previste.
Oggi si può parlare di qualche milione di ragazzi – e molti insegnanti – che hanno partecipato e la Ue ha stanziato ulteriori fondi per il periodo 2021-2027.

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Vediamo meglio il perchè del nome Erasmus.

Ci aiuta molto la ampia ricerca che Lucia Felici, professoressa di Storia moderna presso l’Università di Firenze, ha dedicato alla storia di Erasmo da Rotterdam che visse in Olanda a cavallo del secolo XV e morì a Basilea nel 1536.
Nel volume di Lucia Felici, edito da Carocci : “Senza frontiere – l’Europa di Erasmo”, oltre alla notevole produzione letteraria volta a combattere i conflitti armati tra gli stati europei ed i contrasti religiosi tra la chiesa di Roma e i protestanti di Lutero e Calvino, si racconta il valore della eredità.
L’umanista olandese nel testamento dispose che il suo patrimonio fosse utilizzato per istituire una fondazione, la Erasmus-stiftung, destinata ad offrire aiuto a chiunque ne avesse bisogno: giovani, esuli, poveri di ogni fede e paese, a prescindere da ogni appartenenza politica, confessione, rango sociale, senza frontiere, secondo gli ideali che aveva sempre cercato di trasmettere.
Erasmus-stiftung nel solco della sensibilità pedagogica del grande umanista fiammingo, fu organizzata da Bonifacio Amerbach.

I dati reperiti ci dicono che nel 1500 circa 3.000 studenti e 9.000 poveri usufruirono di quella fondazione. Fondo che sarebbe durato attivo in Basilea fino al 1869.

Tra difficili fonti di archivi si è inoltrata la ricerca di Lucia Felici. Nei decenni in cui Basilea con la sua rinomata università e le tipografie divenne ‘portus omnium gentium’ , centro di una fitta rete europea che lo stesso fondo di Erasmo contribuì a creare anche in contrapposizione col rigorismo del calvinismo ginevrino.

La fondazione fu anche ospitale rifugio per molti esuli religiosi e fautore di una tolleranza religiosa apertamente combattuta.
Quanto avvenne nella e grazie alla fondazione creò una ragnatela di relazioni destinata a lasciare un segno nell’Europa delle inquisizioni di Italia, Spagna e Portogallo. Fu anche quello un frammento della civiltà umanistica e della eredità di Erasmo consegnata al secolo successivo.

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Per questo noi che siamo eredi delle idee e azioni dei Medici – crearono sulla costa della Toscana un’area di scambi internazionali favoriti da leggi in favore della tolleranza religiosa e opere ancora in uso – possiamo ben capire l’influenza che nel periodo 1500/1700 avevano di certo avuto gli scritti e le azioni di Erasmo.

 

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