Confetra, De Ruvo: “Decarbonizzazzione, siamo solo all’inizio di questa rivoluzione industriale”

Interviene per Corriere marittimo il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, a margine dell'Assemblea Pubblia svolta stamani a Roma: "Transizione energetica e ambientale; "Il tema di questa rivoluzione industriale è aperto e siamo solo all’inizio. Le navi e gli aerei devono affrontare cambi tecnologici" - "l'importante è avere qualcuno che guidi il cambiamento e sappia rimuovere i fattori ostacolanti".
Carlo De Ruvo

ROMA – Un’Assemblea pubblica all’insegna della chiarezza e del realismo quella di Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, dedicata alla grande sfida della transizione ambientale ed energetica, in “una fase economica, nazionale, e internazionale particolarmente incerta”.

Lo dice chiaramente in apertura dell’Assemblea il presidente della Confederazione che riunisce tutte le categorie della logistica e dei trasporti, Carlo De Ruvo stamani a Roma presso l’Acquario romano. Evento al quale hanno partecipato i ministri Adolfo Urso  Imprese e del Made in Italy e Matteo Salvini, per le Infrastrutture e Trasporti, che ha concluso i lavori.

Carlo de Ruvo
Carlo De Ruvo, presidente Confetra interviene all’Assemblea pubblica (Foto Corriere marittimo)

Dopo la relazione del presidente, la Tavola Rotonda si è sviluppata attraverso due logiche di discussione sinergiche: quella dell’economista Valeria Termini, professoressa di Economia Politica all’Università Roma Tre e componente del CNEL  e quella vicino al mondo delle piccole e medie imprese della vice presidente Confcommercio, Donatella Prampolini. Ha condotto i lavori il giornalista e opinionista, Oscar Giannino.

A fronte del rallentamento globale dei consumi e “di un andamento declinante della produzione industriale” –  ha spiegato il presidente De Ruvo –  fattori che impattano sugli scambi commerciali, sulla mobilità delle merci e quindi quanto mai sulle aziende dei settori dei trasporti e della logistica,  i rigidi impegni europei della politica di decarbonizzazione, impongono tempistiche troppo stringenti per quella che è una autentica “quarta rivoluzione industriale” e che, come tale, necessita un arco di tempo maggiore per mettere a terra quegli investimenti in grado di rivoluzionare i comparti.

Digitalizzazione, carburanti e filiere ad essi connessi, rinnovo flotte navi, camion, aerei. Crescita del trasporto ferroviario e delle reti soprattutto “ultimo miglio” per porti e interporti, sfida tutta italiana per raggiungere le posizioni dell’Europa.
Il presidente di Confetra sciorina dati e cifre che mettono nero su bianco gli impatti rilevanti che la decarbonizzazione avrà su ciascun settore anche in termini di investimenti.

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Il Trasporto marittimo, notoriamente settori hard to-abate, in cui è cioè difficile abbattere le emissioni di CO2, e che movimenta oltre l’80% delle merci globali, producendo quasi il 3% delle emissioni globali di gas serra,” al 2050 dovrà avere quasi totalmente sostituito le flotte esistenti” spiega il presidente di Confetra.

“Nei porti la sfida della transizione energetica punta soprattutto sull’elettrificazione delle banchine”, con importanti risorse pubbliche destinate alle AdSP, ma questione al momento non risolta sul piano dell’approvvigionamento elettrico e dei prezzi. Cosiì come per i settori del trasporto aereo, degli aeroporti e del il trasporto ferroviario e intermodale.

Volevamo riprendere e sottolineare le preoccupazioni del nostro mondo sugli investimenti” – dichiarato a margine dell’Assemblea De Ruvo per CORRIERE MARITTIMO – “Quando ci sono delle incertezze anche dal punto di vista tecnologico, oltre che delle regole si crea una situazione difficile in cui le nostre aziende hanno difficoltà a capire quali saranno i carburanti di riferimento del futuro, ma anche ad organizzare le proprie filiere”.

Abbiamo lavorato per capire lo stato dell’arte della decarbonizzazione per settore, abbiamo scoperto che stiamo indietro e che le logiche dell’Europa agiscono a silos, ovvero a compartimenti stagni, e molto frammentarie, creando incertezze nelle aziende. Non siamo in grado di trovare soluzioni, il tema di questa rivoluzione industriale è aperto e siamo solo all’inizio. Le navi e gli aerei che hanno da affrontare cambi tecnologici, di motore, di carburanti di propulsore”.

Conclude il presidente di Confetra: “ E’ importante affrontare con gli stakeholder il problema è avere qualcuno che guidi il cambiamento e sappia rimuovere i fattori ostacolanti, creando un quadro di regole che siano chiare e che siano condivise agli operatori”.

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Confetra – Foto Corriere marittimo

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