Cresce la preoccupazione per il benessere di migliaia di marittimi, sia in mare che a terra, poiché l’invasione russa dell’Ucraina mette a dura prova la navigazione mercantile – I cambi di equipaggi ucraini sono stati “ibernati” perché al momento nessuno può uscire dal Paese – A rischio la catena di approvvigionamenti.
ODESSA – Due navi bulkcarrier cariche di grano, sono state fermate ieri dalla flotta militare russa nelle acque rumene in prossimità dell’isola del Serpente. Lo ha fatto sapere il governo di Kiev, le navi Afina e Princess Nicole battenti bandiera ucraina stavano navigando nelle acque rumene quando, a 22 miglia al largo dello Snake Island, hanno ricevuto l’ordine di avvicinarsi da una nave da guerra russa per essere ispezionate. Le navi si sono pertanto avvicinate e da quel momento il loro AIS – sistema automatico di identificazione – è stato spento e la comunicazione è stata interrotta per diverse ore. La notizia è stata lanciata, stamani, dalla testa giornalistica di settore Splash247.co.
I dati di questa mattina indicavano che le navi, con un totale di 50 membri dell’equipaggio che si trovavano sotto fermo a 18 miglia al largo della costa della Crimea. Il governo di Kiev ha condannato l’incidente come “atto di pirateria”.
Nelle ultime 24 ore si è intensificato il numero delle navi rimaste bloccate nell’area sotto la pressione dalla guerra e nei porti strategici come Odessa. Gia la scorsa settimana altre tre navi cargo erano colpite dall’esercito russo in prossimità della Crimea.
“Secondo quanto riferito, l’offensiva a sud di Mariupol sta avanzando rapidamente, le città portuali di Berdyansk, Melitopol, Khersonsono già state occupate dall’esercito russo, come il porto di Odessa. Lo ha fatto sapere stamani la compagnia norvegese Lorentzen & Co.
Stamani erano presenti nelle acque ucraine 109 navi cargo, già in calo rispetto alle 157 registrate all’inizio del conflitto cinque giorni fa.
Il segretario generale dell’Organizzazione marittima internazionale, Kitack Lim, ha rinnovato durante il fine settimana un appello per proteggere i marittimi dal conflitto.
La Danica Crewing Services, maggiore società fornitrice di equipaggio ucraino per le flotta mercantili globali, ha invitato gli armatori ad aumentare l’accesso a Internet a bordo delle navi, per dare modo agli equipaggi ucraini di rimanere in contatto con le famiglie e seguire gli sviluppi della situazione.
Danica si è resa disponibile per l’allontanamento del personale marittimo dal Paese, ma molti hanno risposto che pur apprezzando l’offerta, ma hanno proferito rimanere per difendere il proprio Paese, gli uomini di età compresa tra i 18 ei 60 anni non possono lasciare il Paese.
“Non ho parole. Quello che succede in Ucraina è folle”, ha dichiarato la società di ship management Anglo-Eastern, con forte presenza a Odessa, i cambi di equipaggio ucraino sono stati “ibernati” perché al momento nessuno può uscire dal Paese .
“Se qualcuno a bordo vuole tornare a casa, lo aiuteremo a tornare a casa il più possibile. In questo momento, alcuni lo hanno chiesto, ma ci sono anche alcuni che vogliono prolungare il contratto, per continuare a guadagnare soldi per la famiglia”, ha fatto sapere la società.
ICS, l’Associazione degli armatori internazionali, ha avvertito nel caso in cui venisse ostacolata la libera circolazione dei marittimi ucraini e russi, la catena di approvvigionamento si interromperà. Infatti secondo il Seafarer Workforce Report 2021 (pubblicato da BIMCO e ICS) sarebbero russi il 10,5% dei marittimi globali imbarcati (1,89 milioni di marittimi) mentre l’Ucraina con 76.442 marittimi rappresenta il 4% dei marittimi globali.