ROMA – L’industria marittima mondiale ha annunciato la proposta che verrà presentata all’IMO (Organizzazione marittima internazionale) di dare vita ad una nuova organizzazione non governativa per la Ricerca e lo Sviluppo per la decarbonizzazione dello shipping al fine di eliminare le emissioni di Co2 dello shipping internazionale. Le associazioni internazionali degli armatori che hanno presentato congiuntamente la proposta sono: BIMCO, CLIA, INTERCARGO, INTERFERRY, ICS, INTERTANKO, INTERNATIONAL PARCEL TANKERS’ ASSOCATION, WORLD SHIPPING COUNCIL, queste rappresentano oltre il 90% della flotta mercantile mondiale.
Si tratta della proposta per un Fondo di R&S sui combustibili alternativi, il fondo verrà alimentato con finanziamenti delle compagnie di navigazione di tutto il mondo, per circa 5 miliardi di dollari in un periodo di 10 anni. Esben Poulsson, presidente ICS – International Chamber of Shipping – ha dichiarato: “L’industria marittima deve ridurre le proprie emissioni di Co2 per far fronte all’ambiziosa sfida che l’IMO ha fissato. L’innovazione è quindi fondamentale se vogliamo sviluppare le tecnologie che alimentano la 4a rivoluzione della propulsione marittima”. “Speriamo che i governi sostengano questa mossa coraggiosa” – ha concluso Poulsson -.
Il fondo sarà finanziato da compagnie di navigazione di tutto il mondo attraverso un contributo di R&S obbligatorio pari a 2 dollari USA per tonnellata di acquisto di carburante marino. Al momento, l’iniziativa per il progetto R&S e il suo finanziamento riguarda le principali associazioni internazionali degli armatori, ma la possibile partecipazione di altre parti interessate è vista con favore. Anche in Italia, si guarda a questo progetto come ad un passo molto importante verso la totale decarbonizzazione dello shipping.
Mario Mattioli, presidente di Confitarma ha ricordato che “La nostra flotta è in prima fila nel percorso che tende alla decarbonizzazione di tutte le attività industriali ed ha già fatto ingenti investimenti per tecnologie innovative e impiego di combustibili meno dannosi per l’ambiente. Basti citare l’alimentazione a batteria (quindi zero emissioni) durante le soste della nave in porto, l’utilizzo del LNG (gas naturale liquefatto) come combustibile alternativo e l’installazione di scrubber”- “Non si tratta di meri progetti – ha aggiunto Mattioli – gli armatori italiani negli ultimi anni hanno dimostrato il loro impegno per ridurre le emissioni delle loro navi.
Mattioli poi cita gruppi armatoriali italiani aderenti a Confitarma che si sono mossi in questo ambito: “Caronte & Tourist”, “Costa Crociere” e “Grimaldi” di Napoli” – “Dal novembre 2018 è operativo Elio della società Caronte & Tourist, il primo traghetto alimentato a LNG ad operare nel Mediterraneo. Il Gruppo Costa Crociere, alla fine del 2018, con l’unità AidaNova ha avviato una nuova era delle crociere a bassissimo impatto ambientale per il Mediterraneo grazie all’alimentazione con LNG anche in navigazione, seguita dalla Costa Smeralda che è appena stata presa in consegna” – “Cruise Roma che, dopo essere stata sottoposta a lavori di restyling, è prima nave del Gruppo Grimaldi ad operare nel Mediterraneo con emissioni zero in porto in quanto, oltre agli scrubber per la depurazione dei gas di scarico, è stato installato un impianto di mega batterie al litio della capacità di oltre 5 MWh per alimentare la nave durante le soste nei porti. A novembre poi, è stata battezzata la Grande Torino, prima di sette unità gemelle altamente efficienti, dotate di motore a controllo elettronico e di sistemi all’avanguardia in grado di ridurre le emissioni inquinanti.