Covid-19, salute mentale e benessere dei marittimi

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La crisi generata dall’emergenza Covid-19 ha aumentano lo stress psicofisico dei marittimi,  lavoratori fondamentali dell’industria del mare. Alcune iniziative  internazionali dirette alla tutela della salute mentale dei lavoratori marittimi.

Carlo Zuncheddu

SAVONA- Ai tempi della crisi mondiale legata al Covid-19, ancora in corso e la cui fine appare lontana, il mondo marittimo sta attraversando una crisi mai vista. L’industria marittima è la linfa vitale dell’economia globale. Gli effetti della pandemia non sono solo sulle attività commerciali ma anche sui marittimi che sono lavoratori chiave di tutto il sistema.
Il lavoro, i legami con la famiglia, l’amicizia tra colleghi, una vita sana con una riduzione dei rischi associati all’abuso di fumo e alcol, una costante attività fisica e una dieta equilibrata sono tutti fattori importanti nella vita del marittimo. Le peculiarità del lavoro marittimo associate alla distanza dalla famiglia e le difficoltà spesso della comunicazione creano condizioni che aumentano significativamente lo stress psicofisico.

Ricerche
Una recente attenzione è stata prestata a questi aspetti, al punto che diversi tipi di ricerche hanno riscontrato livelli pericolosamente elevati di stress mentale tra i marittimi e hanno raccomandato come ridurlo. Uno studio dell’Università di Yale, commissionato dall‘ITF Seafarers Trust (Associazione inglese del wellfare marittimo) ha parlato con 1.572 marittimi di diverse posizioni a bordo di in tutto il mondo, su una varietà di navi. Ha verificato che entro due settimane prima di essere esaminato:
1. Il 20 percento aveva contemplato suicidio o autolesionismo
2. Il 25 percento aveva sofferto di depressione
3. Il 17 percento aveva avuto ansia.
Questi fattori, percentualmente, possono essere risontrabili a causa del rapporto tra la fatica mentale ed esaurimento fisico che è in grado di generare un alto rischio di incidenti anche sulla dimensione psichica.

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Le compagnie di navigazione solo recentemente si sono mostrate attente e sensibili a questi importanti aspetti della vita dei marittimi.  In altre parole, se le compagnie di navigazione non riuscissero a proteggere i loro marittimi con validi programmi di prevenzione e supporto, la circolazione dei beni essenziali a livello globale si fermerebbe con danni inimmaginabili.

Le iniziative
Tra le varie iniziative che mirano a fornire un sostegno ai marittimi, segnaliamo il programma MAP (Maritime Assistance Program) attivato da Vikand (società per l’assistenza medica ai marittimi) e Marine Profile (società di consulenza sulla sicurezza del personale marittimo) sostenuto da psicologi svedesi, per fornire  supporto al benessere mentale di ufficiali, personale ed equipaggio che può manifestare soffrenza in termini di ansia, stress e depressione. Un’altra iniziativa è quella di ISWAN (International Seafarers’ Welfare and Assistance Network) per l’assistenza dei marittimi e le loro famiglie che ha prodotto il Seafarers’ Mental Health and Wellbeing, un pacchetto di formazione gratuito prodotto in collaborazione con KVH Videotel. Le preoccupazioni dei marittimi durante l’attuale fase di pandemia di COVID-19 riguardano non sono solo la propria salute, ma anche quella delle loro famiglie e dei loro amici a casa. L’iniziativa pertanto si avvale anche di video, diretti ai marittimi stessi, attraverso i quali vengono forniti indicazioni sulla gestione della propria salute mentale sia durante la fase di imbarco e che una volta sbarcati. 

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