Venezia Port Community: “Il porto rischia di fare rotta verso il nulla” – Minacciate azioni di tutela

Manifestazione Venezia

La Community portuale di Venezia, composta dai principali operatori marittimo-portuali, dalle Associazioni imprenditoriali si compatta per opporsi  alla prospettiva di gestioni emergenziali che congelebbero, una volta di più, i problemi del porto lagunare. “Con l’ombra sempre più fitta di un commissariamento dell’Autorità di Sistema Portuale, a causa della reiterata bocciatura del bilancio, il porto di Venezia rischia oggi di fare rotta verso il nulla” – questo il grido di allarme della Cluster marittimo veneziano che in una nota fa sapere di non essere più disposto  ad accettare passivamente la mancanza di alcuna presa di posizione.

“Il problema – scrivono gli operatori – è oggi il porto: il più prestigioso porto d’Italia, colpito dalla crisi post Covid, già penalizzato da anni e anni di mancate decisioni e di politiche solo negative rispetto alle attività commerciali, passeggeri e industriali dello scalo, non è disposto ad accettare più nulla passivamente”.

Il porto di Venezia rappresenta una realtà con 22.000 lavoratori con 6,6 miliardi di fatturato diretto: è la base strategica per l’import e l’export di uno dei piủ importanti poli industriali del Paese considerando che attraverso lo scalo di Venezia viene servita l’economia di tre regioni che rappresentano oltre il 40 % del PIL nazionale. Per questo non è e non può essere argomento perenne di scontri polemici, di azioni di contrasto, non può essere specialmente la vittima designata di rinvii costanti che hanno cronicizzato problemi operativi e che ora minacciano di annientare l’operatività stessa dello scalo marittimo.

Gli scontri sullla questione delle Grandi navi passeggeri, da otto anni, ha prodotto solo “ritardo nella manutenzione regolare dei canali indispensabile per consentire l’ingresso di navi che rischiano invece di incagliarsi, lo stallo sul fronte delle concessioni portuali che ha generato e genera incertezza e problemi per le imprese terminalistiche, un piano morfologico della laguna sempre in lista di attesa e senza il quale non è possibile prevedere i siti dove scaricare i fanghi dei fondali.

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La Port Community di Venezia, lo scorso 13 febbraio era scesa in piazza con il “Manifesto per Venezia” – manifestazione che aveva spinto alla mobilitazione anche tutti i lavoratori del porto e che era culminata in un imponente corteo di barche in Canale della Giudecca sino al terminal passeggeri– Conclude la Community “ è venuto il momento del fare e della resa dei conti” – dicendosi – “pronta ad azioni di tutela contro chi è responsabile del degrado del porto”

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