Trieste testa di ponte tra Europa e Turchia – Incremento dei container a gennaio

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Trieste – In un momento di crisi politica come quello attuale tra la Turchia e alcuni Paesi europei il ruolo dell’Italia e in particolare di Trieste potrebbe diventare strategico. Lo ha dichiarato il presidente dell’Autorità di sistema dell’Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, che ha sottolineato gli ottimi rapporti con operatori turchi che recentemente hanno fatto anche forti investimenti nel porto triestino, punto nodale di scambi tra Istanbul e numerosi Paesi europei. D’altra parte la Turchia ha bisogno dell’Europa e naturalmente Trieste è la testa di ponte.

D’Agostino ha poi ricordato che il porto di Trieste ha rapporti consolidati con operatori turchi come “Un ro- ro“ e “Ekol“ che sono armatori ma anche proprietari dei camion che salgono sulle navi e in pratica sono quasi una realtà unica a livello internazionale. “ E ancora – dice D’Agostino – sono terminalisti sia in Turchia sia in Italia e infine sono anche gestori della catena ferroviaria . Questa particolare situazione ci consente di avere praticamente un solo interlocutore che governa tutte le catene logistiche che vanno dalla Turchia fino alla Scandinavia e alla Russia.

Per quanto riguarda la capacità operativa del porto di Trieste si apprende che lo scorso gennaio il movimento delle merci varie è stato di 5.139.356 tonnellate più 8,66 % rispetto allo stesso mese del 2016, i contenitori sono saliti a 38.292 teu (+ 20,99%), aumento a due cifre anche per i convogli ferroviari che sono stati 629 nel gennaio scorso (+ 16,70%). In particolare D’Agostino ha espresso soddisfazione per la ripresa del traffico container.

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