VENEZIA – «Perchè il trasporto intermodale non perda definitivamente quote di traffico e riesca a soddisfare la domanda potenziale» – «è urgente rispettare i cronoprogrammi e completare in tempi certi e definiti i lavori di ammodernamento in corso sulla rete ferroviaria». E’ il messaggio lanciato dall’annuale incontro di UIR, Unione Interporti Riuniti, IV edizione ed organizzato a Venezia, da Interporto Rivers.
Perdita quote di traffico
La diminuzione del numero di treni operati negli Interporti italiani negli ultimi due anni, è stato del 19,7%, nel dettaglio il 3,2% lo scorso anno e il 16,5% nel 2023,nevidenzia che i lavori sulla rete ferroviaria nazionale stanno influenzando notevolmente il traffico attualmente. Questo è ancor più significativo, poiché il dato si oppone alla tendenza degli anni antecedenti all’apertura dei cantieri, in cui si era osservato un costante aumento annuale del trasporto ferroviario intermodale operato dal sistema interportuale italiano.
Il ruolo cruciale degli interporti è confermato dal fatto che nel 2024 circa 40.000 treni intermodali sono partiti o giunti negli interporti. Si deve dunque amministrare questa fase intermedia in attesa del termine programmato per il 2026. Le prospettive, in effetti, sono positive, poiché si basano sui significativi investimenti previsti dal PNNR in fase di attuazione da parte di RFI, mirati a eliminare vincoli e “colli di bottiglia” infrastrutturali sulla rete ferroviaria, che attualmente ostacolano la possibilità di organizzare treni intermodali. In generale, nel campo dell’intermodalità – per conseguire gli obiettivi europei e ottimizzare gli investimenti – è essenziale trattare i terminal come un nodo centrale e analizzare ulteriori sistemi di incentivazione. È fondamentale non ignorare i nodi della rete formati dai terminal.
Per supportare adeguatamente il settore, si potrebbero considerare misure simili anche per i terminal ferroviari, da identificare come “terminal bonus”, che includano gli elementi delle manovre ferroviarie, non soltanto portuali, e della terminalizzazione. È stato formulato un giudizio favorevole riguardo all’iniziativa in corso di “mappatura dei terminal merci intermodali esistenti”, prevista dalla direttiva del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, da attuarsi nell’ambito del traguardo strategico di “assicurare una distribuzione adeguata di terminali merci multimodali con una capacità di trasbordo adeguata a soddisfare le esigenze della Rete transeuropea”
Per tali finalità e in attuazione dell’obiettivo ministeriale, è stato istituito un apposito Gruppo di Lavoro presso la Direzione Generale per i porti, la logistica e l’intermodalità.
Considerato che tale mappatura (che dovrà concludersi entro settembre 2025) è una attività prevista dal Regolamento (EU) 2024/1679 riferito alle attività che singoli Stati membri dovranno porre in essere (entro il 19 luglio 2027) per l’individuazione di nuovi terminal intermodali, è auspicio della UIR che ciò non porti ad una proliferazione incontrollata di nuove strutture, ma che il lavoro prodotto sia, invece, propedeutico ad una ottimizzazione della rete.