Arrivata stamani nel porto di Livorno, Terminal Darsena Toscana, la prima nave del nuovo servizio AL6 Mediterraneo e Nord America – che porterà sulle banchine toscane un traffico di almeno 80.000 teu annui. Ad accoglierla una cerimonia.
Lucia Nappi
LIVORNO – La Chicago Express, la portacontainer post-Panamax da 8.500 teu del gruppo armatoriale tedesco Hapag Lloyd, stamani ha fatto ingresso nel porto di Livorno, Terminal container Darsena Toscana. Favorita anche dalle condizioni meteorologiche alle 5,45 la nave è entrata nel canale di evoluzione del porto, assistita da tre rimorchiatori del Gruppo Neri, ed ha ormeggiato in banchina in attesa del carico e scarico.
Ad accogliere la Chicago Express, in mattinata, si è svolta una cerimonia di benvenuto organizzata dalla società terminalistica TDT srl (Gruppo Gip spa) che per l’occasione ha radunato in banchina molti dei principali attori fra istituzioni e operatori.
A fare gli onori di casa in conferenza stampa, il presidente regionale Eugenio Giani, l’amministratore delegato di GIP, Giulio Schenone e il direttore generale di TDT, Marco Mignogna. Successivamente la cerimonia è proseguita in forma ufficiale.
Quella di stamani è stata infatti il primo arrivo del nuovo servizio settimanale – AL6 Mediterraneo e Nord America – che convoglierà sul porto di Livorno un traffico Import/Export di almeno 80.000 teu annui. La linea collega Livorno alla costa orientale degli Stati Uniti ed è operato da due alleanze: THE Alliance e Ocean Alliance in cui si schierano le compagnie: Hapag Lloyd, CMA CGM, ONE, Yang Ming Line, Cosco, OOCL, ZIM.
Massima soddisfazione, quindi, per gli operatori della società e del porto che, a fronte di un difficile lavoro durato anni, sono riusciti a portare nuovamente a Livorno una linea che tempi addietro aveva abbandonato lo scalo a causa della mancanza di fondali. Lo spiega Giulio Schenone amministratore delegato GIP: «E’ un servizio misto operato dalle due alleanze delle tre esistenti, questo è ulteriore motivo di soddisfazione perchè, scegliendo noi, significa che siamo riusciti a convincere almeno 7-8 armatori di caratura mondiale»- «Un traffico per il quale abbiamo lavorato dal 2018 e, per cui la società ha investito 900 mila euro per il dragaggio dei fondali, tale da permettere a navi di queste dimensioni di poter tornare a Livorno nel collegamento diretto con gli Stati Uniti, uno dei mercati naturali dello scalo».
«La nave ha infatti un pescaggio fino a 14,50 metri, i lavori di dragaggio sono intervenuti nel canale del Marzocco, il canale di accesso al porto e zona critica dello scalo, dove i fondali arrivano a -12,50 metri e in uscita a -12 metri».
«E’ in atto una sperimentazione di concerto con l’Autorità marittima e i servizi tecnico nautici, per permettere a navi di queste dimensioni di fare accesso con -12 metri di profondità» – è intervenuto il direttore generale di TDT, Marco Mignogna (VIDEO INTERVISTA): «Sono stati fondamentali i lavori che hanno permesso l’allargamento del canale per avere una maggiore ampiezza: dai 55 metri precedenti, agli attuali 70 metri, consentendo un incremento in termini di sicurezza. Poichè permette a navi di 8.500/9.000 mila teu, post-Panamax, di fare ingresso a Livorno. Questa è la condizione massima».
«Grazie a questo servizio i traffici del porto di Livorno aumenteranno di almeno 80 mila teu all’anno» – ha sottolineato il direttore generale della società -«avevamo un servizio denominato AL7 e operato dalla Zim con navi da circa 4-5 mila teu sempre per gli Stati Uniti» – questo è stato spostato a Genova – «facendo sì che ci fosse uno spazio maggiore dedicato al porto di Livorno da parte delle compagnie». Sulle previsioni per il 2021 nell’ordine di un pre-consuntivo, i due manager si sbilanciano: «330 mila movimenti annui, per circa 500 mila teu, queste sono le previsioni».
Sull’investimento ritorna Schenone: «Abbiamo investito questa somma due anni fa, nel 2019, l’obiettivo era quello di poter avere un ritorno prima, ma il blocco della pandemia ha fatto rivedere i piani delle compagnie» – Il servizio infatti avrebbe dovuto partire già nei primi mesi di gennaio 2020, ma l’effetto pandemico ne ha fatto slittare di circa un anno la sua partenza. «Ma siamo oltremodo contenti che abbiano fatto questa scelta».
«E’ stato un lavoro molto intenso, non sempre facile, ma anche un risultato di sinergie fra pubblico e privato, abbiamo trovato collaborazione nell’Autorità di Sistema Portuale allora gestita dal presidente Corsini, dalla parte tecnica gestita dall’ing. Pribaz» – ha concluso l’amministratore delegato.
La cerimonia, successivamente, è proseguita in forma ufficiale con gli speach dei rappresentanti delle istituzioni e degli armatori – il sindaco Luca Salvetti, il presidente dell’AdSP MTS, Luciano Guerrieri, il comandante del porto, Gaetano Angora, il direttore generale area Italia di Hapag Lloyd, Uwe Oestmann e il pubblico nel rispetto delle misure di distanziamento sociale.
Il porto di Livorno insieme all’arrivo dei nuovi traffici, stamani, ha celebrato l’inizio di una nuova centralità, consapevole però delle difficili sfide che lo attendono e che l’orizzonte a cui deve guardare è quello compreso nella nuova progettualità, di terra e di mare, di cui la Darsena Europa è il simbolo.
(Nei prossimi aggiornamenti di Corriere marittimo – gli altri interventi dell’iniziativa)