LIVORNO – «Sulla vicenda della fiscalità delle Autorità portuali per le quali proprio ieri abbiamo fatto una riunione tecnica e annuncio che provvederemo a fare ricorso alla Corte europea contro la decisione di Bruxelles». Lo ha annunciato in anteprima, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli,intervenendo da remoto alla conferenza stampa sul “Dibattito pubblico sulla nuova Diga foranea del Porto di Genova” tenuta dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
E’ pertanto questa la risposta del governo alla decisione della Commissione Europea che, il 4 dicembre scorso, ha sollecitato l’Italia a porre fine al regime di agevolazione fiscale, considerata alla stregua di un aiuto di Stato, abolendo l’esenzione dall’imposta sul reddito delle società di cui godono le Autorità di Sistema Portuale. Fissando da quella data 60 giorni di tempo per l’adozione della misura e la sua applicazione a partire dall’inizio dell’esercizio fiscale successivo a quello dell’adozione della misura e al più tardi nel 2022.
«Il rafforzamento della portualità italiana » – ha premesso De Micheli – «in particolar modo dei grandi porti italiani ci consente di diventare più competitivi con i porti del Nord. E’ un obiettivo che mi sono data dai primi mesi di questo ministero, per il quale utilizzeremo pesantemente le risorse del Recovery fund, e per il quale abbiamo già messo molte risorse nella legislazione vigente».
«Il prossimo decennio» – ha continuato la ministra – «è immaginabile come il decennio del salto di qualità della portualità italiana, nel quale il livello di competizione sarà reale in termini di costi, di servizi, di qualità delle infrastrutture, con i grandi porti del Nord Europa. Evidentemente in Europa se ne sono accorti tutti della volontà del governo. Non è un caso che siano arrivati segnali poco amichevoli».
Lucia Nappi