GENOVA – Green Pass lavoratori– Le considerazioni del presidente di Assiterminal, Luca Becce, in risposta alla Circolare con la quale, ieri, i prefetti sono stati invitati a chiedere alle aziende che operano in ambito portuale il pagamento dei tamponi per i lavoratori che non sono provvisti di Green Pass.
In una lettera al ministero degli Interni e al ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, il presidente di Assiterminal, scrive:
«Premesso che la complessità delle interazioni delle attività che si svolgono all’interno degli ambiti portuali tra lavoratori pubblici, privati, utenza e altri soggetti che ivi possono accedere rende di per sé di difficile perimetrazione gli ambiti di cui alla Vs Circolare.
Premesso inoltre che è acclarato il fatto che, in attuazione delle misure di sicurezza previste dal Protocollo MIT del marzo 2020, le misure poste in atto hanno salvaguardato lavoratori, operatività degli scali e i relativi riflessi sull’economia del Paese, al netto degli effetti diretti della pandemia.
Premesso infine che per quanto attiene agli effetti applicativi del DL 127/21 i controlli afferenti il possesso del green pass saranno effettuati in coerenza con il dettato normativo, ovvero delle disposizioni discendenti, laddove ne ricorrano i presupposti, come ricorrentemente segnalato agli uffici referenti del MIMS, si rappresenta quanto segue».
Pertanto sottolinea con forza Becce: «Il settore dei trasporti in relazione alle attività in ambito portuale assurge a “servizio essenziale”»
«Dal tenore della Circolare, il V periodo sembra assimilare il settore dei trasporti strictu sensu anche a quello delle operazioni e dei servizi portuali richiamando le Autorità di Sistema Portuale come tramite con i datori di lavoro (quale Ente referente ai sensi degli artt. 16, 17, 18, L. 84/94) rispetto al “quadro valutativo sulla possibile incidenza di eventuali defezioni dovute alla mancanza di green pass suscettibile di determinare una grave compromissione dell’operatività degli scali”.
Ciò è rafforzato e ampliato dal periodo successivo attraverso il combinato disposto de “gravi ripercussioni economiche che potrebbero derivare (…) a carico delle stesse imprese operanti nel settore” che saranno sollecitate “acchè valutino di mettere a disposizione (…)”
Da tali presupposti ne consegue evidentemente che l’ambito cui la Circolare si rivolge è l’intero alveo delle imprese e dei rispettivi datori di lavoro correlato alle attività di trasporti in ambito portuale, ovvero, a carattere non esaustivo, imprese di autotrasporto, trasporto ferroviario merci, trasporto marittimo, servizi tecnico nautici, servizi e operazioni portuali, agenti marittimi, spedizionieri, pubbliche amministrazioni ad esso afferenti»
Conclude il presidente di Assiterminal: «In ultimo, pur rilevando che il tenore e gli effetti della raccomandazione contenuta nel penultimo periodo non assurgano al principio della coerenza normativa, si chiede alla Spett.li Amministrazioni di indicare alle “stesse imprese” attraverso quali procedure o fornitori si possa accedere a “test molecolari o antigenici rapidi gratuiti” per la messa a disposizione del personale operativo».