Scioperi porti UK – Liverpool come Felixstowe, i lavoratori minacciano il fermo portuale

Felixstowe porto
LinkedIn
Facebook
X
Telegram
WhatsApp
Email

Le agitazioni dei lavoratori portuali nei due grandi porti container del Regno Unito,  Felixstowe e adesso Liverpool, minacciano il blocco del commercio del Paese con gravi ripercussioni sulla catena logistica nordeuropea.

LIVORNO – Anche i lavoratori del porto Liverpool sul piede di guerra minacciano il blocco delle attivitá portuali, le date dello sciopero non sono state ancora annunciate, ma potenzialmente riguardano le prossime settimane di agosto.

Alla base delle agitazioni  i sindacati dei lavoratori denunciano il mancato  accordo per il rinnovo salariale  in adeguamento all’inflazione e il miglioramento delle condizioni di lavoro.

Gli oltre 500 lavoratori del porto di Liverpool hanno rifiutato l’offerta di MDHC Container Services, gruppo Peel Ports, il secondo gruppo portuale più grande del Regno Unito, per un aumento salariale del 7%.

Il sindacato “Unite” ha affermato che l’offerta era inadeguata e molto al di sotto dell’attuale tasso di inflazione, che la Banca d’Inghilterra stima potrebbe raggiungere il 13% quest’anno.

Gli scioperi, le cui date non sono ancora state fissate, porteranno il porto container di Liverpool, uno dei più grandi del paese, a fermarsi“, ha affermato il sindacato Unite.
Anche i lavoratori tecnici, gli oltre 60 ingegneri della manutenzione di MDHC potrebbero scioperare, sempre per il mancato accordo salariale. La votazione industriale dei tecnici si è aperta il 15 agosto e si concluderà il 24 agosto.

Il sindacato ha avvertito che gli scioperi di entrambi i gruppi di lavoratori avrebbero un grave impatto sia sul trasporto marittimo e su quello su strada a Liverpool e nelle aree circostanti.

Una mossa questa di Liverpool che arriva in parallelo all’altro grande sciopero annunciato dai lavoratori del porto di Felixstowe, maggiore scalo container del Paese, che si avvia ad uno sciopero di otto giorni per la fine del mese. I circa 1.900 lavoratori di Felixstowe hanno annunciato che incroceranno le braccia a partire dal ​​21 agosto.

Situazione che minaccia di bloccare il traffico delle merci nel Regno Unito e di esercitare ulteriore pressione sulla catena di approvvigionamento anche dell’UE. Una interruzione che, secondo gli analisti di Russell Group, potrebbe impattare per oltre 800 milioni di dollari sul commercio.

L’interruzione di Felixstowe significa maggiore incertezza per le imprese, i consumatori e i governi” – ha commentato l’amministratore delegato del Gruppo Russell, Suki Basi: – “I porti di tutto il mondo stanno affrontando una forte congestione di merci arretrate a causa della pandemia. Come ha dimostrato la nostra analisi, questi scioperi potrebbero aumentare l’arretrato e, così facendo, creare ancora maggiori ritardi, con effetti che si manifesteranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi“. 

Riguardo alle ripercussioni sulla catena logistica in Europa, l’analista di settore Lars Jensen, CEO della società di consulenza Vespucci Maritime ha commentato: Con questi grandi scioperi è probabile che i vettori  scarichino le merci del Regno Unito nei principali hub europei, Anversa e Rotterdam, andando così a peggiorare ulteriormente i problemi di congestione esistenti anche nel continente”. 

L’interruzione nel Regno Unito, con i container dirottati sui porti dell’Ue, metterà ulteriormente sotto pressione gli scali nordeuropei congestionati da mesi. A questo si aggiungerá la necessitá di spostare su gomma le merci dirette nel Regno Unito, andando ad incidere sulla sostenibilità ambientale, a sovraccaricare di traffico le strade, il traffico fluviale sul Reno, anche alle prese con i problemi di siccità e il persistente traffico nel Tunnel della Manica.

 

LEGGI TUTTO
Record per il porto di Gioia Tauro, 15 navi attraccate alle banchine

 

PSA Italy

 

Assoporti 50anni

 

Agenzia Aldo Spadoni

MSC

AdSP Livorno

Toremar