Nel 2023 treni merci in calo nei porti nazionali – Livorno in flessione del 14%

Nel 2023 una perdita per il settore per i porti nazionali è stata del 3,2% rispetto all’anno precedente.
Guerrieri Fermerci

LIVORNO – Nel 2023 il settore del trasporto ferroviario merci del porto di Livorno ha registrato una perdita del 14% rispetto al 2022, annualità in cui era stata avviata una crescita consistente (circa il 30%). Il trend di flessione è confermato anche nei primi quattro mesi del 2024.

Dati “abbastanza piatti” così commentati dal presidente dell’AdSP MTS, Luciano Guerrieri in apertura del convegno: “Il treno merci nei porti”,  svolto a Livorno e promosso da Fermerci, l’associazione del settore del trasporto ferroviario merci italiano. Iniziativa a cui hanno partecipato inoltre: il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi (in collegamento da remoto) Giuseppe Rizzi, direttore generale di Fermerci.

Riguardo al traffico su ferro della piattaforma logistica porto di Livorno-Interporto Vespucci, la sua provenienza e destinazione, descrive i dati il presidente dell’Autorità di Sistema, è principalmente con il Nord-Est e Nord-Ovest nazionale, ovvero il 37% con l’Emilia Romagna, il 27% con il Veneto e il 14% con il Piemonte.

Far crescere i traffici treno merci è quindi un obiettivo importante per lo scalo toscano, per cui è necessario allungare i binari ferroviari in porto, ovvero creare la possibilità di organizzare treni con binari da 750 metri di lunghezza, standard europeo per consentire la gestione di treni merci concepiti per abbattere i costi di trasporto e aumentare l’attrattività della modalità su ferro.

Ma rimane tuttavia fondamentale il ri-finanziamento del progetto ferroviario Raccordo, annunciato a febbraio a Livorno dal viceministro Rixi, e per il quale Guerrieri ha chiesto. una volta di più, al governo “di procedere celermente” al rifinanziamento dell’opera “per poter appaltare queste opere in tempi utili”.

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Progetto al quale erano stati assegnati 300 milioni nell’ambito del Contratto di programma 2022-2026 di Rfi (gruppo Fs) ma successivamente “de-finanziati”, e per il quale Rixi aveva annuncoato “la necessità di un rifinanziamento di 500 milioni” – “data la complessità dei procediment”. Trattandosi di una linea ferroviaria strategica, sia per lo scalo ma anche per tutta la regione, perchè permetterà di collegare l’Interporto Vespucci con i binari della Pisa-Collesalvetti-Vada”. Quindi superando le gallerie del Romito, oggi inadeguate al passaggio dei treni cargo, e consentendo al porto di allacciarsi tramite il bypass di Pisa (il secondo stralcio del progetto, ancora da finanziare) al nodo ferroviario fiorentino, quindi, all’alta velocità delle merci.

DATI NAZIONALI

Un andamento in discesa che si riscontra tuttavia anche a livello nazionale, nel 2023 la una perdita per il settore è stata del 3,2% rispetto all’anno precedente. Le molteplici contingenze, alcune delle quali impreviste, tra cui le tensioni geopolitiche internazionali, hanno determinato un calo importante del traffico ferroviario merci in quasi tutti i porti nazionali.

Tabella treni merci

 

Le interruzioni ferroviarie per i lavori del PNRR

A margine dell’incontro Giuseppe Rizzi, direttore di Fermerci è intervenuto mettendo in rilievo uno scenario di preoccupante incertezza anche a causa degli effetti devastanti in relazione alle interruzioni ferroviarie, attività che saranno necessarie per consentire l’attuazione dei lavori del PNRR sull’infrastruttura ferroviaria:

“Nel 2024″ – ha dichiarato Rizzi – “le interruzioni pianificate comporteranno una riduzione fino al 60% della capacità ferroviaria del trasporto merci italiano. Nonostante la rimodulazione delle interruzioni pianificate nei mesi da luglio a settembre 2024 per consentire il potenziamento del nodo ferroviario di Genova, annunciata oggi dal Gestore dell’infrastruttura, la situazione resta critica per il territorio e la portualità del Nord-Ovest del Paese.

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Considerata la gravità della situazione, come Associazione, chiediamo alle istituzioni di intervenire tempestivamente e con misure mirate a sostegno della logistica ferroviaria, altrimenti gli operatori del comparto rischiano di non sopravvivere fino al 2026”. Rizzi ha poi concluso: “Una delle misure proposte, che mira a contrastare il calo del traffico ferroviario merci in ambito portuale, è quella di consentire alle Autorità di Sistema Portuale di stanziare contributi a sostegno degli operatori ferroviari che offrono servizi alle aree portuali”.

L’Associazione ha pertanto concluso ribadendo il proprio impegno “nel percorso di dialogo intrapreso con le istituzioni nazionali e territoriali per fornire una chiave di lettura strategica sull’andamento del settore e proporre soluzioni a sostegno della competitività del trasporto ferroviario merci”.

 

 

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