«Per il porto della Spezia é stata tracciata la strada versoil futuro che si concretizzerà in una capacità di banchina da 2 milioni di teu» – «La nuova banchina di 524 metri consentirà l’approdo per le navi ultra large vessel da 24 mila teu di capacità, unità da 400 metri di lunghezza e 60 metri di larghezza» – Navi che potranno arrivare nel porto ligure, anche se non a pieno carico, per i fondali che saranno dragati a 14 metri, consentendo allo scalo di intercettare quei flussi di traffico che solcheranno anche il Mediterraneo.
Così Lsc, Walter Cardaci, general manager di La Spezia Container Terminal, principale terminal container del porto spezzino, ha presentato il Piano di Impresa societario al cluster marittimo portuale riunito dal Propreller Club La Spezia e Marina di Carrara, e dal suo presidente Giorgio Bucchioni, all’Hotel della Baia alle Grazie.
«Un Piano di sviluppo sostenibile in sincronia con la transizione ecologica, economica e sociale, coniugata con la digitalizzazione più avanzata per un terminal automattizzato e semiautomatizzato»ha spiegato Cardaci.
Nel Piano di impresa un investimento di nuovi 232 milioni di euro, ai quali si aggiungono quelli del precedente decennio (dal 2012) per salire ad un totale di 277 milioni. Nuovo investimento così distribuito: 220 milioni sul terminal Ravano – di cui 110 milioni per le opere civili che vedranno l’ampliamento sulla Marina del Canaletto e 110 milioni per il nuovo equipment (le 25 gru elettriche e automatizzate: 5 gru di banchina, 16 gru di piazzale e 4 gru rail) che potranno essere alimentate dalla nuova sottostazione elettriche a servizio del porto e banchina elettrificata per l’alimentazione elettrica delle navi.
Per l’automazione del varco di accesso e l’aggiornamento del Sistema Operativo del Terminal (TOS), un ulteriore investimento da 5 milioni di euro.
Non in ultimo l’incremento della capacità di ferroviaria con i nuovi binari serviti da gru Craming elettriche e semiautomatizzate, binari raccordati al nuovo fascio ferroviario della Stazione Marittima, che potenzialmente potrà avere una capacità di 1 milione di teu.
Nuove figure professionali saranno richieste e per i quali sono già stati avviati i primi corsi di formazione con la Scuola Nazionale Trasporti e Logistica, accanto ai corsi di formazione continua del personale.
«La chiave del successo, è la sincronia tra tutti i percorsi che dovranno entrare a incastro in questa strada verso il futuro» – ha ricordato l’ingegner Cardaci – «Il Porto della Spezia sarà pronto a rispondere alle sfide del commercio internazionale continuando, ad essere quel modello di efficienza che lo ha reso speciale nel sistema portuale italiano. Costruiamo insieme – ha concluso ringraziando il Propeller Cardaci – i prossimi 50 anni di futuro sostenibile per il porto e la città».
Presenti all’incontro, oltre ai rappresentanti del cluster marittimo – portuale- logistico: il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva, la neo segretario generale dell’ente Federica Montaresi e il sindaco Pierluigi Peracchini.