Parla l’avvocato Sarita de Luca dello studio legale di diritto marittimo Canepa, de Luca e Pollastrini.
LIVORNO – La riforma portuale emanata un anno fa ha previsto l’istituzione di uno Sportello Unico coordinato dalle Agenzie delle Dogane, competente su tutti i controlli delle merci nelle operazioni
di import/export. I controlli richiedono che l’operatore oltre alla dichiarazione doganale debba rivolgere alle diverse amministrazioni (18 per l’esattezza) un numero cospicuo di istanze che possono arrivare anche ad essere fino a 68.
Quindi lo Sportello Unico Doganale nasce al fine di creare le condizioni necessarie alla crescita e allo sviluppo dei traffici, coordinando tutti i controlli delle varie amministrazioni e semplificando le procedure che regolano gli scambi commerciali in import e in export.
Tuttavia lo Sportello Unico stenta ancora a decollare poiché il dialogo tra le amministrazioni non é completato. Per approfondire la materia abbiamo fatto un FOCUS sulla normativa in materia doganale, avvalendoci dello studio legale di diritto marittimo, Canepa, de Luca e Pollastrini di Livorno. E’ intervenuta sull’argomento l’avvocato Sarita de Luca:
Avvocato de Luca, quali sono le novità introdotte dalla riforma portuale in materia doganale?
L’art.20 del D.lgs.169/16 prevede che allo Sportello Unico Dognale siano attribuite le competenze in materia di controllo su tutte le merci che entrano ed escono dal territorio nazionale; dove tutta la documentazione necessaria per effettuare la dichiarazione doganale gira nel sistema di interoperabilità.
Quale è il compito dello Sportello Unico?
Ha l’obiettivo di giungere al controllo fisico delle merci, ed è basato sull’analisi dei rischi condivisa con tutte le amministrazioni. Questo si evolve in un sistema coordinato di controlli sulle merci, quindi non è più solo un meccanismo di semplificazione amministrativa.
Quali caratteristiche ha il controllo?
Se c’è bisogno dell’apertura di un contenitore, a seguito di una richiesta che arriva per esempio dalla dogana e dal veterinario, a quel punto ci sarà un solo momento in cui il container viene aperto e con un unico spostamento. Per la prima volta sono stati normativamente previsti anche i tempi massimi entro i quali le diverse amministrazioni devono aver completato i controlli: 1 ora per quelli documentali e 5 ore per quelli fisici.
Viene rispettata la tempistica?
Per i controlli fisici è difficile immaginare il rispetto di questi tempi, mentre per quelli documentali i tempi sono notevolmente inferiori a quanto previsto.
La dogana dalla fine del 2003 ha implementato un sistema telematico per la presentazione delle dichiarazioni doganali (AIDA) che ha consentito la completa digitalizzazione della procedura di sdoganamento e soprattutto la creazione di banche dati che hanno consentito una migliore e più efficace analisi dei rischi con controlli mirati che hanno prodotto una velocizzazione della procedura.
Lo Sportello Unico non è operativo, cosa manca?
E’ operativo dal dicembre 2013, ma il dialogo non è oggi ancora stato completato con tutte le amministrazioni. Secondo l’Agenzia delle Dogane nel 2012 su 15 milioni di dichiarazioni doganali, meno dello 0,1% è stato cartaceo e questo ha consentito di svincolare le merci nel 95% dei casi in 2-5 minuti e questo anche se lo Sportello Unico ad oggi non funziona ancora a pieno regime, per la mancanza di interoperatività con alcune amministrazioni (ad esempio con la Sanità è all’80% dei documenti che accompagnano lo sdoganamento).
Come nasce lo Sportello Unico?
E’ un istituto nato prima nel nostro ordinamento e poi recepito a livello comunitario. Istituito con la finanziaria 2004, la legge n.350/2003, che prevedeva la concentrazione di tutte le istanze e l’integrazione di tutti i processi attraverso il dialogo telematico tra le diverse amministrazioni interessate (ben 18 diverse) ed il loro coordinamento da parte dell’Agenzia delle Dogane da cui ottenere lo scarico di tutte le necessarie autorizzazioni e i nulla osta.
Nel caso di controlli diversi da quelli doganali?
In questo caso (art.47 del Nuovo Codice Doganale Unionale) le autorità doganali svolgono le funzioni di coordinamento, si impegnano in stretta collaborazione con altre autorità, a fare effettuare i controlli delle merci in contemporanea ai controlli doganali e nel medesimo luogo in cui questi avvengono.
Il nuovo Codice Doganale Unionale in cosa consiste?
Il diritto doganale è il risultato di un coordinamento di diverse fonti normative (internazionali comunitarie e nazionali).
La nuova codificazione regola la dogana elettronica transeuropea, questa avrebbe dovuto garantire la gestione automatizzata del rischio attraverso un’armonizzazione dei sistemi informativi, che avrebbe condotto all’armonizzazione dei controlli doganali.
La nuova dogana deve però ancora svilupparsi e, fino al 2020, varranno le disposizioni transitorie perché non tutti i paesi membri dispongono di un adeguato sistema informativo.
L’Italia è digital?
Si da noi si parla già di full digital per la dichiarazione doganale elettronica in tempo reale per tutti i regimi, l’analisi del rischio automatizzata e l’integrazione tra il manifesto elettronico delle merci e il sistema di sicurezza.
Lucia Nappi