di Roberto Lippi
LIVORNO – Dopo Tangeri nel 2016 e lo scorso anno a Barcellona, per il 2018 la sede del 6° Med Ports è stata Livorno, l’appuntamento si è tenuto per due giorni nella struttura ottocentesca del Grand Hotel Palazzo, che ha saputo ben raccordare il fascino della Belle Epoque con i 25 stand espositivi e le necessità dei vari workshop dell’evento internazionale.
Una manifestazione mirata a promuovere i porti del Mediterraneo, lo shipping e le infrastrutture della logistica a favore degli investitori internazionali.
Una due giorni di conferenze serrate presentate da relatori di classe internazionale ad una platea di oltre 200 persone, provenienti da tutta Europa, qualificate nei settori dei trasporti marittimi, terrestri e dei servizi e indotti legati a questi.
Una due giorni di conferenze serrate presentate da relatori di classe internazionale ad una platea di oltre 200 persone, provenienti da tutta Europa, qualificate nei settori dei trasporti marittimi, terrestri e dei servizi e indotti legati a questi.
L’apertura dei lavori seminariali è stata effettuata dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini e dal presidente di Assoporti (Associazione dei Porti Italiani) Zeno D’Agostino.
La prima giornata di lavori prevedeva 4 sessioni principali, la prima “L’impatto ed il ruolo dei porti Mediterranei nell’economia globale” focalizzata sull’attrattiva dei terminal di transhipment e gli sviluppi del mercato dei contenitori e l’impatto che questi hanno sui porti mediterranei.
La seconda e terza sessione, congiunte sotto lo stesso focus, “Strategie di investimenti portuali e sviluppo delle infrastrutture per migliorare la competitività”, vedevano gli interventi di personaggi di spicco delle più note agenzie di studio inglesi ed olandesi e del dipartimento di Economia, Logistica e Business dell’Università di Genova.
Le presentazioni dei relatori posizionavano il ruolo principale degli investimenti privati, di fondi economici internazionali e della Banca Europea per gli investimenti nei confronti dei terminal portuali e delle conseguenti relazioni che si creano tra porti e città.
L’ultima sessione della prima giornata era centrata sull’efficienza della movimentazione delle merci attraverso i miglioramenti della catena di distribuzione con interventi a riguardo del ruolo ricoperto dalle Autorità Portuali e all’ausilio delle tecnologie per la trasformazione digitale dei porti.
La seconda giornata di lavori prevedeva due tavole rotonde al mattino ed una a chiusura della manifestazione nel pomeriggio, le prime evidenziavano le proposte sostenibili alla tecnologia applicata ai porti, all’industria navale e ai mezzi operativi dei terminal.
L’ultimo workshop, destinato ai porti, mostrava le esperienze per lo sviluppo e le prospettive dei porti sardi, riuniti in un’unica Autorità Portuale e l’evoluzione dei porti di Sousse e Rades che hanno avuto in funzione della crescita dei traffici nel Mediterraneo.
L’intervento del Segretario Generale del porto di Ancona sottolineava il ruolo strategico dello scalo adriatico come porta del Mediterraneo nella rete delle autostrade del mare. Sulla stessa linea si è presentato il porto di Salonicco, mostrando come il porto greco può essere la porta del sud-est europeo per il quadrante del medio oriente.
La chiusura dei lavori ha visto l’intervento del porto sloveno di Koper e come questo possa beneficiare dello sviluppo della logistica europea.
Certamente si può affermare che il 6° Med Port è stata una manifestazione che ha messo in risalto lo scalo labronico ed ha riposizionato il valore internazionale che questa città può offrire, il prossimo Med Port dà appuntamento a Casablanca per la fine di maggio del prossimo anno.