Livorno: la Darsena Europa fa gola a due fondi anglo-francesi

Darsena Europa

di Roberto Nappi

LIVORNO – Un inizio di anno pieno di avvenimenti in porto. Sta succedendo di tutto dall’interesse di due fondi anglo-francesi per la futura Darsena Europa, alle indagini della magistratura livornese con la richiesta di una misura interdittiva per il presidente dell’Autorità portuale Stefano Corsini, del suo predecessore Giuliano Gallanti e dell’ex dirigente dell’ufficio demanio Matteo Paroli adesso segretario generale all’Authority di Ancona.

Esattamente due giorni dopo la Befana il procuratore capo del tribunale Ettore Squillace Greco, titolare del fascicolo, ha presentato al giudice per le indagini preliminari, Marco Saquegna, una memoria integrativa per rafforzare le sue precedenti conclusioni in merito alle dichiarazioni di Corsini e Paroli per quanto riguarda le concessioni di accosti “provvisori” sulla Sponda Ovest della Darsena Toscana rilasciate dal 2012 ai nostri giorni. Una memoria, si dice, molto ampia che però non dovrebbe riguardare il terzo indagato, l’avvocato Gallanti, il quale non rispose alle domande del magistrato avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Adesso gli indagati hanno dieci giorni di tempo per replicare. Ma forse non basteranno anche perchè il problema si complica visto che l’armatore Onorato vincitore della gara insieme alla compagnia MSC, per la gestione della Porto 2000, la società che gestisce il Terminal passeggeri, avrebbe congelato il pagamento dei circa 100 milioni previsti nella gara di appalto per creare un nuovo terminal passeggeri. E quindi avrebbe subito bloccato il pagamento dei primi 10 milioni. In sostanza Onorato dice: io devo spendere 100 milioni e l’Authority autorizza altri armatori a creare dei mini terminal passeggeri “provvisori” in porto. Un bel rompicapo complicato anche dal fatto che la Capitaneria di porto ha sequestrato una tensostruttura costruita in uno di questi terminal.

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Poi c’è il problema della Darsena Europa (che è ancora tutta da progettare) per la quale il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha dichiarato al Tirreno che proprio recentemente è stata presentata una proposta di project financing per realizzare strutture private. Una grande opera che si dovrebbe realizzare entro 5 – 7 anni e che salverebbe il porto dalla sicura retrocessione a porto regionale. Ma chi ha presentato questi progetti? Mistero, però secondo le voci che circolano in proposito si dovrebbe trattare dei fondi anglo-francesi Infracapital e Infravia che hanno già acquistato il Terminal Darsena Toscana dal genovese Negri e dai portuali. Logicamente il TDT con la Darsena Europa in funzione perderebbe gran parte del suo valore, come il Terminal Lorenzini. Pertanto non ci sarebbe da stupirsi se anche Enio Lorenzini, presidente della società terminalistica, insieme ai soci Grifoni e Gianluigi Aponte fossero interessati anche loro alla Darsena Europa. Mai dire mai.

Anche perchè mentre proprio alla fine dell’anno mentre, anche in porto, c’era chi stappava bottiglie di spumante al Terminal Lorenzini si lavorava per mettere in funzione l’ultimo acquisto, una gru semovente portuale che è la più grande del Mediterraneo e dell’intera Europa, appena consegnata dal costruttore.
Un’ultima informazione, questa è certa al cento per cento. L’avvisatore Marittimo ha reso noto che lo scorso anno nel porto di Livorno sono arrivate 7940 navi, 87 più del 2017. Questa notizia ci è stata passata senza se e senza ma, perchè i numeri sono numeri.

 

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