Livorno, vento gelido in porto finanzieri in Authority e indagini in corso

Palazzo Rosciano

Indagati i vertici dell’Authority livornese, dovranno rispondere di avere concesso, nell’arco di 7 – 8 anni, la concessione temporanea di tre accosti lungo la sponda ovest del porto alle società: Seatrag, Sintermar e SDT. L’armatore Grimaldi potrebbe lasciare le banchine livornesi?

di Roberto Nappi

LIVORNO – Vento gelido e temperature sotto zero. In porto da qualche tempo c’è tempesta e non solo meteorologica. Tutto è cominciato la scorsa estate, alla fine di agosto, quando la Capitaneria di porto ha posto sotto sequestro una tensostruttura creata dal gruppo armatoriale Grimaldi alla radice di una banchina, la Darsena Toscana. Per qualche mese è sembrato che tutti avessero ignorato o quasi la situazione finchè negli ultimi giorni dell’anno appena trascorso, il comitato di gestione dell’Autorità di Sistema portuale ha avuto un sussulto: ha dovuto improvvisamente rinviare la riunione del comitato di gestione in programma quella mattina. Non perchè qualche impiegato non aveva preparato per tempo i documenti, ma perchè proprio quel mattino otto militari della Guardia di Finanza si erano presentati negli uffici dell’Authority per acquisire varie borsate di documenti. E si trattava di incartamenti che facevano la storia di quella benedetta tensostruttura.

Poi, qualche giorno dopo, proprio mentre per le strade cominciavano ad eplodere i botti di fine anno, gli avvenimenti sono precipitati. Diversi operatori portuali (a partire dal 2012) avevano presentato esposti in Procura denunciando l’assegnazione di quello spazio ( circa 800 metri quadri ) alla radice della Darsena Toscana a varie aziende marittime. All’inizio lo spazio di banchina era stato assegnato come “occupazione temporanea” poi come  anticipata assegnazione”. Soluzioni provvisorie che però rischiavano di diventare sempre meno “provvisorie” questo era il pensiero dei ricorrenti.

LEGGI TUTTO
Rilancio di Gioia Tauro: Delrio firma l'Intesa

Insomma una lunga storia di ricorsi, di carte da bollo e di avvocati. Ultimamente in prima fila contro l’Autorità portuale e le sue “concessioni temporanee” l’armatore Vincenzo Onorato che proprio lo scorso anno aveva vinto una gara pubblica bandita dall’Authority per la privatizzazione della Porto 2000 la società che per lo scalo livornese gestisce il traffico passeggeri. E in sostanza Onorato dice che mentre lui si è impegnato a investire 100 milioni di euro per costruire la nuova stazione passeggeri, l’Authority consente ad un altro operatore (Grimaldi) di costruire una sua stazione di accoglienza su una banchina. Si tratta di una battaglia nella guerra fra i due importanti armatori ? Assolutamente no, Grimaldi fa il suo mestiere dice Onorato. Il problema è l’Authority.

Così ecco intervenire i finanzieri coordinati dal procuratore della repubblica Ettore Squillace Grecco. Per il momento c’è una richiesta della magistratura di una misura interdittiva con conseguente richiesta della sospensione per un anno dai loro uffici per quattro amministratori pubblici indagati. Si tratta dell’ex presidente dell’Authority, l’avvocato genovese Giuliano Gallanti, dell’attuale presidente Stefano Corsini, del segretario generale Massimo Provinciali e dell’ex dirigente del Demanio Matteo Paroli, attualmente segretario generale dell’Authority di Ancona. Tutti sono stati interrogati, in tre hanno risposto e spiegato le loro ragioni al magistrato, soltanto Gallanti si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Secondo l’accusa dovranno rispondere di avere concesso, nell’arco di 7 – 8 anni, la concessione temporanea, troppe volte rinnovata ad ogni scadenza trimestrale, dei tre accosti lungo la sponda ovest del porto a tre società: prima alla Seatrag, poi alla Sintermar e quindi alla SDT ( Sintermar e Darsena Toscana). Tre terminalisti che di volta in volta, ecco il punto dolens, hanno avuto lo stesso cliente: Grimaldi.

LEGGI TUTTO
Livorno, Modigliani torna nella sua città natale con una grande mostra / 7 novembre -16 febbraio

E così siamo alla fine della storia? Niente di più sbagliato perchè adesso radio banchina parla, e racconta che ci sarebbero almeno un’altra diecina di indagati. E dice anche che Grimaldi, piuttosto seccato, starebbe pensando di lasciare il porto di Livorno. Un bel guaio per questo scalo se dovesse farlo davvero.

TDT

Blue Forum 2024

Assoporti 50anni

PSA Italy

MSC Spadoni

Confitarma auguri

AdSP Livorno

Toremar

MSC