LIVORNO— Adesso Livorno diventa un porto di sbarco sicuro. C’è poco tempo per organizzarsi, non più di 24-48 ore, perché il ministero dell’Interno ha deciso, ieri sera, e la prefettura livornese, il Comune, la Regione Toscana, la Croce Rossa e i volontari delle associazioni di volontariato del territorio, stanno già predisponendo un piano di prima accoglienza: sono in arrivo 133 migranti salvati da 2 navi, la “Life Support” di Emergency e la nave tedesca “SeaEye 4“ che si trovavano poche decine di miglia da Malta e dalla Libia.
Si tratta di migranti che, a quanto sembra, sono stati salvati ma erano già in pessime condizioni fisiche: ci sono donne incinte, bambini e quasi tutti disidratati, qualcuno ha la scabbia, altri soffrono di convulsioni. La Life Support, con 70 naufraghi a bordo, domenica sera ha chiesto di potere entrare in un porto italiano sicuro e la stessa richiesta è giunta, al ministero a Roma, poco dopo dalla SeaEye 4 che trasporta 63 migranti.
Si tratta di persone provenienti da Camerun, Somalia, Egitto, Costa d’Avorio, Burkina Fasu, e Mali. La Life Support ha concluso domenica mattina le operazioni di salvataggio in mare nella zona Sar Libica.
Appena arrivati a Livorno i naufraghi saranno presi in cura dal’Ufficio Sanità marittima. Il loro arrivo è previsto per domani, martedi 20 o mercoledì 21 dicembre, e prima di scendere saranno sottoposti a tampone Covid.
Probabilmente verranno accolti dentro ampi gazebi predisposti in banchina, e dove l’ufficio immigrazione della Questura procederà all’identificazione, mentre Croce Rossa e volontari, forniranno cibo e vestiario. Ma non si fermeranno a Livorno, infatti nella stessa giornata dovrebbero essere distribuiti in percentuale nelle varie province della Toscana, nei centri di prima accoglienza che sono già attivi.
Particolare attenzione sarà rivolta ai migranti minori non accompagnati che, solo sulla Life Support, sono 24. In Toscana questi minori alla fine dello scorso ottobre erano 840 e sono quindi già esauriti i posti disponibili. “Anche perché” – spiega l’assessore alla Regione Toscana, Stefano Cioffo -”quando si tratta di minori e donne incinte siamo in seria difficoltà poiché sono urgenze difficili da seguire”.
Roberto Nappi