VERONA – I porti riescono ad essere all’altezza delle aspettative delle imprese? Che cosa si può fare di più per dare delle risposte certe e per permettere a queste di programmare e pianificare un futuro fatto di investimenti? E’ la domanda a cui ha risposto il presidente AdSP del Mare Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri, intervenuto dal palco di Alis LetExpo 2025 – Logistics Eco Transport, evento fieristico per i trasporti, la logistica e i servizi alle imprese, con attenzione alle attuali dinamiche geopolitiche e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, in svolgimento a VeronaFiere dall’11 al 14 marzo.
«Sicuramente in questi anni un po’ tutti i porti, anche quelli che rappresento» – ha detto Guerrieri – «hanno cercato di migliorare a tutti i livelli i fattori di competitività. Tra qualche anno, quando matureranno tutti i progetti che riguardano il PNRR ma non solo, ci sono anche altri investimenti, come nel nostro caso la Darsena Europa, tutti i progetti come le connessioni e l’accessibilità terrestre e marittima, la doppia transizione della questione del digitale e della sostenibilità. Accrescere le relazioni con altri continenti con Africa e India, rafforzare anche le relazioni con gli Stati Uniti» – «E’ tutto questo un innalzamento dei livelli di competitivtà, i porti lo fanno anche tenendo conto dei rapporti con l’industria, il turismo, il mondo dei trasporti, della logistica. Un meccanismo relazionale di sistema è un po’ il punto che ci può consentire di accrescere ulteriormente una risposta verso il mondo economico e delle imprese, sia a livello commerciale sia a livello livello o turistico. Se si vuole fare un certo di qualità e rafforzare un coordinamento questo è un aspetto importante che tende anche a valorizzare quello che già oggi le Autorità di sistema portuale stanno facendo, un coordinamento e ruolo di eventuali soggetti che possono venire con la Riforma che deve valorizzare quello che stanno facendo le Autorità portuali, non svilire queste attività che le AdSP hanno saputo mettere in campo in questo periodo.
«Un altro punto è quello che ha detto il vice ministro Rixi, ovvero mettere in campo da parte del sistema italia di un soggetto per presentare un’offerta a livello mondiale dei sistemi dei porti italiani. Rixi ha fatto l’esempio del porto di Rotterdam che, da solo, muove i traffici di tutto il sistema italia. Credo che si dovrà fare in modo di mettere a sistema la politica portuale – logistica – industriale, oltre che ambientale. Proprio in questi giorni i porti di Rotterdam e Anversa hanno preso posizione insieme, perché la nuova normativa europea il Clean Industrial Deal – per trasformare la decarbonizzazione in un motore di crescita per le industrie europee – venga accelerata. E’ una questione importante se vogliamo fare in modo che si rafforzi l’industria europea e nazionale che uno dei fattori attrattori dei traffici e quindi le spedizioni da e per le nostre industrie passano dai nostri porti, è importante mettere tutto a sistema. La stessa cosa per quanto riguarda le politiche ambientali, quindi se vogliamo rafforzare i nostri livelli competitivi dobbiamo proseguire in questa opera di miglioramento delle infrastrutture e servizi ambientali. Penso al tema dei costi energetici e anche al ruolo dei combustibili per i quali dobbiamo avere una politica nazionale che viene coordinata e dove i porti agiscono secondo un piano ben preciso. Penso anche all’idrogeno ma non solo. Come dicevo anche la promozione noi abbiamo, in questa fase molto complessa, la necessità di rafforzare relazioni con altri Paesi, il nord Africa ma anche l’india, nel nostro caso anche gli stessi Stati Uniti, il Mediterraneo. Le Autorità di sistema portuali, Assoporti, il mondo delle associazioni, il ministero, il governo devono fare sistema perché da questo scaturisca un altro livello di competitività, una nuova forza per attrarre nuova impresa».