LIVORNO – La mostra fotografica del Progetto “Il porto delle donne. Le donne nel settore portuale e marittimo perché no?” si sposta a Roma, ospitata alla Camera dei Deputati su iniziativa dell’on. Laura Boldrini, dal 19 al 23 febbraio, presso la sala del Cenacolo del complesso di Vicolo Valdina. L’inaugurazione si svolgerà lunedì 19 febbraio alle 16.30, saranno presenti oltre a Boldrini, il sindaco di Livorno Luca Salvetti, l’assessora al Porto del Comune di Livorno, Barbara Bonciani e una delegazione delle lavoratrici e dei lavoratori del porto di Livorno.
La mostra, dedicata al lavoro femminile nei porti e nel comparto marittimo, è parte integrante del Progetto “Il porto delle donne. Le donne nel settore portuale e marittimo, perché no?” ideato dall’assessora al Porto del Comune di Livorno, Bonciani, promosso dall’Amministrazione comunale labronica con lo scopo di di far conoscere il lavoro svolto dalle donne nei due settori strategici per il Paese.
“Parliamo di settori in cui la componente femminile, oltre ad essere ancora sotto rappresentata, è spesso anche invisibile” – sottolinea Bonciani” – “Sappiamo che il lavoro portuale, come quello marittimo sono nati storicamente maschili. Da decenni i processi di innovazione tecnologica hanno modificato l’organizzazione e la modalità di lavoro rendendo pienamente accessibili questi lavori anche alle donne.
Tuttavia le donne in questi settori sono ancora poche: nel comparto marittimo non arrivano neanche al 2% della forza lavorativa mondiale, mentre nei porti costituiscono il 16% della forza lavoro globale. Nel nostro Paese le donne che lavorano nei porti sono l’8% della forza lavoro complessiva”.
“Il porto di Livorno” – tiene a precisare Bonciani – “è uno dei porti che conta maggiori presenze femminili. Qui le donne costituiscono il 10% della forza lavoro complessiva, superando la media nazionale. Proprio da qui abbiamo deciso di partire per rendere visibili le lavoratrici che operano in questi comparti ad un pubblico ampio, far sentire la loro voce, la passione con cui vivono il loro lavoro, oltre alle loro capacità e competenze. Con il Progetto si è voluto altresì facilitare un dibattito costruttivo fra gli addetti ai lavori al fine di favorire tutte le azioni necessarie a rimuovere gli ostacoli, sopratutto culturali che ancora oggi limitano l’accesso lavorativo delle donne in questi settori”.
Il Progetto nato a Livorno ha ricevuto il plauso di molte associazioni europee e nazionali, fra cui il sindacato europeo dei Trasporti ETS, l’Associazione europea dei Porti privati Feport, l’Associazione Europea dei Porti – ESPO e di altri soggetti presenti a livello europeo e nazionale. A seguito del progetto di Livorno, sono stati avviati percorsi congressuali di discussione di carattere nazionale su questo tema e il porto di Trieste ha assunto le prime lavoratrici portuali. Il Progetto si configura così come un’azione positiva per favorire una maggiore presenza delle donne nel comparto marittimo e portuale.