JSW: Mise, si alla proroga – Rossi «a Piombino stesso trattamento concesso a Taranto e al Sulcis»

Riunione Mise

ROMA – Si è svolta ieri a Roma, al ministero dello Sviluppo Economico, la riunione tecnica nel difficile percorso per il rilancio della Piombino siderurgica. Un incontro in merito alla richiesta di proroga di quattro mesi, avanzata da Jsw Steel Italy, per la presentazione del Piano industriale per il rilancio del sito produttivo di Piombino. La riunione, slittata inizialmente dalla data del 26 febbraio a causa delle misure di prevenzione sanitaria covid- 19, ha visto la partecipazione del sottosegretario Alessia Morani, del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, del sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, dei rappresentanti di Rfi, dei ministeri Ambiente e Trasporti e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale.

Durante l’incontro il ministero ha pertanto reso nota la volontà di prorogare i termini dell’accordo di programma, di tutta risposta  il sindaco di Piombino ha richiesto di «avere delle garanzie per l’intero territorio per evitare che si riproponga la situazione attuale» ha detto Ferrari. Il governatore Rossi ha sottolineato la necessità di avere  «un’alta attenzione politica in primo luogo da parte del sottosegretario Morani e dallo stesso ministro Patuanelli» – inoltre ha richiesto – «che a Piombino sia riservato lo stesso trattamento che è stato concesso a Taranto e al Sulcis».  Prosegue comunque l’impegno affinché si arrivi entro fine maggio a presentare il Piano industriale finale «che gli imprenditori confermino i loro piani industriali» – ha infatti sottolineato il governatore regionale- «Ricordo infatti che siamo tutti impegnati affinché JSW arrivi entro fine maggio a presentare effettivamente il suo Piano industriale finale». Rossi ha richiesto chiarezza sulle questioni nodali: «il costo dell’energia, le concessioni portuali, le gare di Rete ferroviaria italiana, le bonifiche, i collegamenti stradali e ferroviari, gli incentivi agli investimenti»  «si costruisca un quadro coerente e convincente che faccia in modo che Jindal porti finalmente a compimento le promesse di investimento e sviluppo che ha formulato».

Se l’azienda non investe sulla produzione di acciaio non può pretendere le aree opzionate; serve chiarezza sugli investimenti sulla Tempra, perché se non si rispettano le scadenza il Comune possa revocare la variante; serve chiarezza sulle demolizioni è sulla manutenzione degli impianti, dove chi lavora lo deve fare in tutta sicurezza. Il nuovo documento dovrà contenere chiarezza sulla tipologia del piano industriale che l’azienda dovrà presentare allo scadere della proroga.

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