Guardia Costiera genovese sequestra 25 tonnellate di baccalà non tracciabile

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GENOVA – Controlli a tappeto dei militari della  Guardia Costiera di Genova sulla filiera ittica nell’entroterra ligure e nel basso Piemonte. Si sono trattate di ispezioni mirate sul rispetto delle normative nazionali e comunitarie nei confronti di grossisti, pescherie, supermercati e attività dedite alla somministrazione di prodotti ittici.

L’operazione della Guardia costiera ha visto il sequestro di 25 tonnellate di baccalà e di molva salata presso un importatore del basso Piemonte, la merce è risultata infatti  introdotta sul territorio nazionale senza la prevista etichettatura dei preimballi o sui documenti commerciali relative alle obbligatorie informazioni di tracciabilità necessarie per la commercializzazione del prodotto sul territorio nazionale.
Il prodotto sottoposto a sequestro potrà essere svincolato e nuovamente immesso sul mercato dal commerciante solo previa una procedura correttiva, che dovrà essere avviata dall’azienda in autocontrollo, sotto la supervisione degli ispettori della Guardia Costiera. Al rappresentante legale dell’impresa è stata notificata una “salata” sanzione amministrativa pari ad mille e 500 euro per inosservanza delle normative su etichettatura e tracciabilità dei prodotti ittici.
Sempre nella zona del basso Piemonte, al direttore di una catena di supermercati è stata contestata una violazione poiché deteneva diversi prodotti freschi e congelati,  senza essere in possesso delle informazioni di tracciabilità della merce. Presso lo stesso punto vendita, è stata rinvenuta anche una partita di filetti di trote salmonate confezionate, già scadute. La merce è stata sequestrata e al direttore è stata elevata un’ulteriore sanzione, di 2 mila euro, per mancato rispetto del piano di autocontrollo Haccp.

Il comandante regionale della Guardia Costiera della Liguria ricorda ai consumatori di prestare sempre la massima attenzione in fase di acquisto di prodotti ittici: sui banchi di vendita devono essere sempre riportate chiaramente le modalità e le zone di pesca di ciascuna specie oltre allo stato (fresco o congelato). I menù dei ristoranti devono sempre indicare se il pesce proposto sia fresco o congelato. L’Ammiraglio ha inoltre evidenziato che queste operazioni, condotte con periodicità da parte della Guardia Costiera, si prefiggono lo scopo di sensibilizzare gli addetti del settore ittico a tenere un comportamento più responsabile e collaborativo. A tale riguardo, i consumatori, in caso di dubbi o necessità sull’origine e la qualità dei prodotti, potranno rivolgersi alle Capitanerie di porto della Liguria per segnalare eventuali anomalie.

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