Genova – Confermato per doman, 5 marzo, lo sciopero dei lavoratori del porto di Genova, proclamato dai sindacati confederali, per una durata di 24 ore con due presidi previsti: il primo al varco Etiopia a partire dalle 5.45, il secondo sotto la sede di Confindustria dalle 9.30.
L’ultimo incontro di stamani organizzato da Palazzo San Giorgio, con i terminalisti di Confindustria e i sindacati non ha portato ad alcun accordo e le parti sono rimaste su posizioni inconciliabili nonostante il tentativo di mediazione dei vertici dell’Authority. Lo stesso si era verificato ieri nell’inconro organizzato dalla Prefettura e presenti tutte le parti coinvolte: oltre al prefetto, Carmen Perrotta, il presidente del porto Signorini, il presidente della Regione Toti, il sindaco di Genova Bucci, i terminalisti di Confindustria rappresentati dal presidente di Confindustria Genova Mondini, il Console della Compagnia Unica Benvenuti e i sindacati confederali.
Pertanto i sindacati hanno confermato lo sciopero in risposta alla lettera consegnata (a mano) dai terminalisti di Confindustria al presidente dell’AdSP, Signorin, in cui si diffida e mette in mora l’Adsp per non avere vigilato sulle azioni della Culmv, comprese le richieste di adeguamenti tariffari ai terminalisti, circa 8 milioni di euro dal 2013 ad oggi, che le aziende potrebbero chiedere indietro come risarcimento danni.
I sindacati e tutti i lavoratori del porto di Genova hanno ricevuto la solidarietà degli dalla Filt Cgil Savona, dagli autotrasportatori e dei lavoratori della logistica, dalla Fiom e dalla Slc Cgil, della Segreteria regionale Filt Cgil Attività Ferroviarie, i delegati, delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Ferrovie dello Stato.
“Il Comune di Genova” – dal proprio sito web ha scritto che – “ribadisce il proprio impegno nel fare la sua parte e svolgere un ruolo di facilitatore per il dialogo tra le parti affinché si arrivi al più presto a una soluzione che risolva le attuali problematiche, ancora in essere tra lavoratori e terminalisti”. Lo dichiara l’assessore allo Sviluppo economico portuale e logistico del Comune di Genova Francesco Maresca in merito allo sciopero del porto indetto per domani. “Dispiace che non si sia riusciti a evitare lo sciopero – prosegue l’assessore Maresca – ma auspico che al più presto si possa arrivare a un percorso condiviso che consenta di proseguire sulla strada dello sviluppo dello scalo genovese come la comunità marittima più importante a livello nazionale. Il porto è un patrimonio di tutti i genovesi, dà lavoro a circa 30 mila addetti e nell’interesse comune vanno affrontate e superate le problematiche che riguardano l’intera città. Mi auguro che ci sia uno sforzo comune per superare le divergenze di posizione e un impegno forte a tutela della sicurezza interna allo scalo. Per questo ritengo indispensabile un cambio di passo deciso anche da parte del nuovo governo: l’attuale esecutivo metta al centro dell’agenda politica la filiera logistica e portuale, che non ha mai smesso di lavorare per il Paese in piena pandemia. Ora è il momento di una riforma a tutela della sicurezza, un indubbio valore da difendere, con regole al passo con i tempi e nell’interesse dell’intera comunità economica marittima, con investimenti sulla sicurezza, a partire da misure ad hoc come la revisione dei canoni portuali, a beneficio di operatori e lavoratori portuali”